Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film
Come spesso mi capita, piuttosto che inseguire le novità recupero film del passato e sono contento di aver recuperato questa pietra miliare del cinema italiano. Milano calibro 9 è ricco di spunti interessanti. Sicuramente la sua violenza ha stupito i contemporanei del film. L'ambientazione è moderna, accattivante e Milano non è distante da New York ed il suo clima freddo e brumoso sembra distante dal Bel Paese. Spendo subito il mio pensiero su quello che giustamente nei titoli di testa del film e definito "commento sonoro": la colonna sonora è eccezionale, coinvolgente, trascinante e costituisce un valore aggiunto al film, così come l'interpretazione di Gastone Moschin, semplicemente eccezionale.
Il ritmo del film, i dialoghi urlati devono aver segnato un punto di svolta del cinema italiano, molto più di quanto non si riesca ad intravedere oggi trascorse più di cinque decadi.
Ecco proprio la mimica di Moschin, la sua voce ruvida e stentorea mi fanno pensare a quanti attori connazionali avrebbero ben potuto calcare le scene di Hollywood: con un paragone cronologicamente impossibile, Gastone Moschin non è migliore di Bruce Willis in Die Hard (altro attore che trovo bravo e migliore di quanto sia stato dipinto)?
E poi Barbara Bouchet! Sono nato proprio nel 1972 e ho quando vedevo Barbara Bouchet l'ho sempre considerata vintage, ma in questo film è di una bellezza spaziale e il suo ballo all'inizio del film è tanto scimmiesco quanto sensuale.
Poi tanti attori di livello e tra questi Mario Adorf, Frank Wolff, Ivo Garanni, Philippe Leroy.
Chissà se questo film ha ispirato Quentin Tarantino: forse è già noto, non lo so, ma mi autoconvinco della risposta affermativa.
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