Regia di Ken Russell vedi scheda film
Biografia fin troppo romanzata del grande Rodolfo Valentino, che se negli effetti visivi si fa intrigante, in quelli narrativi scade spesso nel ridicolo e nel cattivo gusto (disgustosa la scena della prigione, e senza senso il finale). Il film non riesce a rendere la vera essenza di Valentino, il suo spirito libero, la sua innata eleganza e la sua devozione per le donne che amava. Nonostante sia straordinario nelle scene di danza, Nureyev non regge purtroppo il confronto con il carismatico divo che ha azzardato ad interpretare. Michelle Philips poi, è troppo poco "virago" nel rappresentare la "vedova nera" Natacha Rambova. Da salvare la buona atmosfera anni '20, qualche riuscita scelta registica (il far raccontare la vita di Valentino dalle donne della sua vita), e la fantastica Leslie Caron che offre un'eccentrica e divertita interpretazione della grande diva russa Alla Nazimova.
Suggestiva.
Affascinante e ottimo ballerino, ma lontano anni luce dal carisma di Rodolfo Valentino.
Volutamente sopra le righe la sua squisita interpretazione della diva del muto, Alla Nazimova. L'unico plauso per la recitazione spetta a lei.
Carina e squisita, ma niente a che fare con l'agguerrito spirito della Rambova.
Dolce e carina.
Più che sua la colpa è della sceneggiatura, anche se diverse cadute di stile sono proprio frutto di sbagliate scelte registiche (l'assurdo finale).
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