Regia di Bruno Corbucci vedi scheda film
Giallo con spunti che ricordano Kurosawa (ricostruzione dei fatti che cambiano da un teste all’altro) e Aghatha Christie (catena di omicidi che ha inizio in un luogo chiuso durante una riunione tra un pugno di uomini), ma che si discosta dai due modelli per dar vita a un qualcosa di diverso. L’intreccio è superiore rispetto alla media dei films della serie “Nico Giraldi”, tuttavia – forse – non si danno sufficienti indizi allo spettatore per risalire all’identità degli assassini. Restano un po’ scollegati taluni personaggi, appena accennati e poi lasciati evaporare ai margini del racconto (mi riferisco a taluni indiziati).
Più curata del solito la regia di Bruno Corbucci che, nell’occasione, diminuisce l’apporto comico/demenziale a vantaggio dell’azione e del mistery. Simpatica la sequenza dell’inseguimento a cavallo, con tre rallenty in stile E.G.Castellari. Gustosa la scelta registica di mostrare un tipo imbufalito, mentre corre come un indemoniato, riflesso sulle lenti di un paio di occhiali da sole.
Ordinarie la colonna sonora e le interpretazioni degli attori. Ci si diverte. Voto: 6.5
Più curata del solito, con una sequenza e un'inquadratura gustosissime.
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