Regia di Richard Brooks vedi scheda film
Quattro avventurieri, in vista di un ricco compenso, cercano, trovano e riportano al ricco marito americano la moglie rapita da un rivoluzionario messicano. Molta critica lo sopravvaluta facendone una fantasiosa lettura edificante basata su un finale che potrebbe essere o banale o imprevedibile, mentre sarebbe stato molto più coerente al complesso del film se i quattro avessero preso il denaro pattuito per aver riportato la donna... magari aiutandola poi a fuggire di nuovo... Tutta la vicenda è incoerente, assurda, appesantita da dialoghi che pretendono di suggerire profonde riflessioni morali o psicologiche, e dispersa in situazioni assurde, che rendono sciocca e inconcludente una vicenda che in sé avrebbe potuto essere una banale ma decorosa storiella di mediocre film d'avventura; così invece è peggio. I quattro si dichiarano cinici e bisognosi o assetati di denaro, portano a termine la missione pur avendo capito che la donna non era stata rapita al marito bensì se ne era fuggita per amore mentre il marito l'aveva sposata con la forza (del potere e del denaro, contro la miseria della famiglia di lei), ma lo portano a termine non più per denaro (cui alla fine rinunciano) bensì per malinteso e maldichiarato senso del dovere verso l'impegno assunto, anche a costo di provocare massacri, fino a uccidere la donna amata e ferire un vecchio amico, in nome di ... non si sa cosa, dato che alla fine non tengono fede al patto e rilasciano la donna, con l'amico ferito. Per l'unico evidente gusto di tentare di sorprendere il pubblico.
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