Regia di Marcel Ophüls vedi scheda film
Figlio del grande Max, cultura europea, si inspira non poco al padre, e qualche venatura di leggerezza c’è dovuta anche alla presenza farfalleggiante, nel senso positivo, della Moreau.
La trama offre generosamente l’opportunità a fare un’operazione divertente ed elegante e con un’ottima squadra di sceneggiatori provenienti dalla nouvelle vague e non solo, spicca Claude Sautet che di a poco spiccherà il volo come ottimo regista; come aiuto regista figura Costa Gavras.
Il film prende quota non molto alta ed è un’occasione, in parte, persa
Cast di primordine
Trama perfetta per una commedia brillante e peiena di dialoghi, ma la regia non colgie molto nel segno
Non riesce ad eguagliare il padre, anzi ne rimane schiacciato dall'ombra
La sua eleganza è da grande interprete, peccato che figurativamente non è molto ben sfruttata
Ruolo a lui, anche troppo,congeniale, ne farà una bandiera, e non tutto è piovuto bene nel suo futuro
Anche lui figlio di papà, ma buon caratterista e non solo
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