Regia di Raymond Depardon vedi scheda film
Ci sono film che richiedono grossi sacrifici allo spettatore.Sono pellicole lente,con dialoghi ridotti all' ossoe pochi movimenti di macchina da presa (in questo caso ci sono solo inquadrature fisse).Tali film possono talvolta però appagare le esigenze del cinefilo (vedi "Stalker" di Tarkovskij)."La prigioniera del deserto" rientra nella stretta cerchia di film da considerare "per felici pochi".Ma con questo stile "diverso" Raymond Depardon ottiene un risultato non semplice:farci sentire parte del deserto.E non poco contribuisce Sandrine Bonnaire:sembra che non faccia niente,ma è bravissima (e possiede una bellezza fuori dalla norma). VOTO 6 ½
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