Regia di Giuliano Carnimeo vedi scheda film
Una serie inspiegabile di delitti di ragazze che fanno le modelle, con dietro il solito movente psicanalitico. Se non avete nulla di meglio da fare, accomodatevi.
Alla fine ho voluto vederlo questo film, perché ha un titolo che resta impresso, ed è annoverato a giallo in stile Argento (ed anche oggetto di rivalutazione). Dal punto di vista tecnico è una pellicola apprezzabile, perché il regista ci mette di fantasia e di variazioni: si pensi agli zoom, alla posizione della macchina e alla sua mobilità. Anche gli attori in fin dei conti sono discreti, pure una Fenech che anche recita oltre a spogliarsi. Oltre a questo, però, non c'è molto altro. I personaggi sono molto approssimativi o del tutto anonimi (eccetto la vecchia pazza), e i dialoghi sono scolastici. La trama la si segue, però coinvolge poco e anche le sorprese lasciano piuttosto indifferenti. E poi, diciamocelo, non mancano i momenti sadici che ammiccano a questi spettatori: ustioni orribili, persone sfracellate cadendo nella tromba delle scale (sbattendo ad ogni pianerottolo), oltre al solito sangue... Purtroppo - dico io - nel 1973 il genere era solo all'inizio.
Un altro elemento che riduce il coinvolgimento è che tutti i personaggi hanno nomi americani, senza il minimo pretesto narrativo, e il regista (Carmineo) con loro.
Oreste Lionello fa una particina dove è conciato in modo molto simile al suo principale "assistito", cioè Woody Allen. Lionello, giustamente, sfondò nel campo del doppiaggio, ma non in quello attoriale vero e proprio.
E' un film che si lascia guardare, ma manca di una sceneggiatura degna di questo nome, e sembra solo un inseguimento degli umori e dei gusti del pubblico senza altre idee. Il regista praticamente si sbraccia, ma solo questo non basta.
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