Regia di Giorgio Bianchi vedi scheda film
Su sceneggiatura anche di Margadonna, quindi una firma da prendere meglio in considerazione, ma qui si tratta di regia assolutamente superficiale che va a disperdere tutte le trovate e le combinazioni che erano da copione. Attrici, per l'epoca discrete, ma tutte doppiatissime e quindi molto neutralizzate nelle loro prestazioni. Un'occasione perduta di divertimento. Discreta e rara l'ambientazione all'Isola d'Elba, isola, non si sa perché, trascuratissima dal nostro cinema.
Un uomo d'affari trascura la moglie per l'amante, ma dopo una sua assenza le cose cambieranno inaspettamente
Luttazzi è l'unico che si salva, con delle ariette in tema. Bindi era bravo, ma non cinegenico, e poi con un regista che gli ha fatto fare la figura del gonzo.. poveretto!
La moglie di Romolo Valli, troppo sopra le righe per di più con la doppiatrice (voce usuale di Ingreind Bergam) insopportabile
Poveretta, dopo Divorzio all'italiana si servivano del suo nome, per poi darle ruoli senza nessuna consistenza, e qui ne abbiamo un un esempio tipico
La bionda che veniva dalla rivista, di solito ha fatto film con registi più dotati, ma questo, non essendolo si è esaltata in un ruolo da Marylin-fai date, che lascia abbastanza sconcertati
Regista insieme all'arredatore gino Brosio, ma siamo in totale mediocrità assoluta
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