Regia di Giorgio Bianchi vedi scheda film
L'ennesima cartolina che in quegli anni il cinema italiano dedica alle bellezze del turismo nazionale. Qui, con la complicità di Tognazzi, Cervi, Chiari e la Koscina. Commedia tutta giocata sugli equivoci, con l'ambiguità e l'omosessualità velate (ma solo nelle parole, dati i tempi) del personaggio di Tognazzi ed un Chiari che riesce a non esondare, quindi ottimo. Del resto materiale come questo per i due era ordinaria amministrazione. C'è ben poco da ricordare, in ogni caso; oltre alla comparsata di Gino Bartali nel finale, si intende.
Sulla barca del commendator Lemeni, nei pressi di Taormina, si intrecciano storie di amore: nascono, non nascono, finiscono. Ci sono anche il timido figlio del commendatore (assalito da una ninfomane, non corrisposta) ed un fotografo donnaiolo che cerca di abbandonare la propria ragazza per dedicarsi a nuove avventure estive.
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