Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Le maschere di Lemmon e Matthau funzionano ancora benissimo, col primo che urta i nervi al secondo in una gara esilarante fra placidità e importunità.
La strana vicenda del killer intralciato in un suo assassinio da un seccante individuo che vuole suicidarsi perché piantato dalla moglie, già raccontata con verve ne Il rompiballe, rivive in un ritmato copione di Billy Wilder e I. A. L. Diamond e nelle spassose movenze sceniche di Walter Matthau e Jack Lemmon. L'originario canovaccio di Francis Veber è pressoché invariato (con anche lo stesso singolare dottore gestore di una clinica del sesso, che qui è Klaus Kinski), ma ciò non impedisce al mitico regista, da più di cinquant'anni nei meandri nella cinematografia, di condurre in maniera magistrale persino una commedia leggera e stringata (ma non per questo poco divertente) come quella in questione, aiutato nello scopo da due protagonisti che non sentono il trascorrere degli anni: le maschere di Lemmon e Matthau funzionano ancora benissimo, col primo che urta i nervi al secondo in una gara esilarante fra placidità e importunità. Wilder dirige il proprio ultimo lavoro, che non ha, incorporato, il graffio e l'astuzia creativa dei suoi capolavori, ma intrattiene per un'ora e mezza con garbo e simpatia non frequenti. E che forse si chiude anche più sagacemente del film di Édouard Molinaro. Un remake sorprendentemente brillante.
Sottofondi musicali di Lalo Schifrin.
♥ BUON film (7) — Bollino VERDE
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