Regia di Tobe Hooper vedi scheda film
E' vero, l'origine televisiva giustifica in parte un ritmo appunto "televisivo", però Hooper, che non è affatto il primo che passa per strada, sa dare al suo film (che deve molto a quella che è l'idea originale di Stephen King) quell'atmosfera classica e terrificantemente composta degli horror in bianco e nero della Universal.
Sicuramente David Soul è ok, così come James Mason riesce ad essere imperscrutabile, nonostante la dichiarata posizione di villaIn.
Menzione a parte per i vampiri, ovvero gli effetti speciali. Bisogna capire se è stata la povertà produttiva a creare degli esseri così caserecci, oppure una volontà precisa del regista. Questo perchè: è capitato anche al primo Sam Raimi con "La Casa", e i suoi mostri pur essendo fatti in casa, avevano il loro fascino, e ce l'hanno anche questi vampiri di Hooper dopotutto. C'è qualcosa nel trucco plastico, di lattice e gomma che riesce a suggestionare di più del digitale o dei truccatori dai grandi nomi di Hollywood. Per esempio i mostri del "Dracula" di Coppola sono una delizia da vedere, ma quanto ti disturbano? Poco. E i mostri della trilogia di Jackson? Stupendi, degli esseri viventi veri e propri! Eppure non ti mettono mica addosso angoscia o disagio. Mentre invece, un trucco un po' casereccio, chissà perchè, ma abbruttisce talmente tanto
chi gli sta sotto da farci veramente impressione. Forse perchè modifica direttamente il fisico, il corpo, ovvero le nostre prime percezioni visive. E' come se tu vedessi una bella ragazza uscire dalla sua bella villa bianca altoborghese: è un piacere per gli occhi, come possono esserlo i mostri in digitale o fatti da signori truccatori con altissimi budget a disposizione. Mentre invece, se vedi uscire una ragazza malconciata, annerita dallo sporco della sua fatiscente casa, provi disgusto, nonostante la povertà di ciò che vedi. Ecco perchè anche i vampiri di Hooper, come i mostri di "La Casa", nonostante siano tecnicamente ridicoli, sono invece esteticamente efficaci.
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