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Un chien andalou

Regia di Luis Buñuel, Salvador Dalì vedi scheda film

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La recensione su Un chien andalou

di steno79
9 stelle

Cortometraggio di esordio al cinema di Luis Bunuel coadiuvato nella regia da Salvador Dalì. Manifesto cinematografico del Surrealismo bunueliano, lungo circa 15 minuti, con una sequenza di immagini oniriche che non hanno una vera e propria trama e che esaltano il potere del Desiderio e iniziano l'opera di distruzione delle convenzioni borghesi tipica del regista aragonese. Difficile giudicarlo come un film qualsiasi, ma resta un'opera di enorme influenza su tutto il cinema a venire, in particolare sulle visioni di David Lynch, David Cronenberg, Alain Resnais, Alejandro Jodorowsky, Peter Greenaway. Fra le varie immagini scioccanti la più famosa è quella iniziale del taglio dell'occhio, ma sono da citare anche l'asino putrefatto, i preti trascinati col pianoforte e lo sdoppiamento del protagonista realizzato con effetti speciali artigianali. Resta un geniale compendio di motivi e ossessioni tipiche di Bunuel che troveranno una trattazione adeguata nelle opere successive, un film interamente visionario come "Eraserhead" di Lynch che può essere interpretato in modi diversi ma conserva la sua coerenza formale e la sua capacità di provocazione intellettuale. 

Voto 9/10

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