Regia di Luis Buñuel, Salvador Dalì vedi scheda film
Un Chien Andalou è un manifesto surrealista ed un esperimento visivo; è una storia d'amore tra un ragazzo e una ragazza che si incontrano per caso, si rincorrono dopo essersi persi, e infine si fondono e spariscono. Attorno c'è la casualità del caos tra sogno ed incubo, che trova la sua unità narrativa nel disprezzo delle convenzioni dell'ipocrisia borghese che i giovani infrangono senza curarsene. La borghesia falsa e vuota viene massacrata violentemente, lo sguardo dell'ipocrita ferito e sezionato, come nella famosissima scena dell'occhio tagliato dal rasoio. Per me non è solo adesione al surrealismo, ma più a fondo il sincero disgusto di un giovane genio che esplode di idee, ed è in cerca di un equilibrio tra sè stesso e quella certa umanità che gli suscita rabbia e amarezza. Tanto diverso, ben più amabile e meno disturbante, sarà il suo gusto per lo sberleffo e la satira, negli anni della maturità. (Per un'amica).
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