Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
Mafioso un film forte e duro. Alberto Sordi e’ perfetto nell’incarnare l’uomo dalle due personalità, quello che ha avuto fortuna al Nord e quello che non dimentica “Il Picciotto” che è, che è stato aiutato dal sistema mafioso e che sa che se gli chiedono un “piacere” lo deve fare ed eseguire, perché tra galantuomini vige questa regola non scritta.
Mafioso Italia 1962 la trama: Nino Badalamenti, siciliano immigrato a Milano impiegato preciso e meticoloso, lavora in una grande industria, ritorna dopo molti anni di lontananza, alla terra natìa a Calamo per una breve vacanza di due settimane. La mafia locale lo costringe a ubbidire ai suoi ordini: clandestinamente viene inviato a New York per uccidere un uomo. Il tutto si dovrà compiere in due giorni, alla moglie Marta Nino dice che starà via per una battuta di caccia. La recensione: Mafioso è un film diretto da Alberto Lattuada. Sceneggiatura di Rafael Azcona, Marco Ferreri, Agenore Incrocci, Furio Scarpelli Prodotto da Antonio Cervi Produttore esecutivo Dino De Laurentiis Distribuzione in Italia Dino De Laurentiis Distribuzione. Fotografia di Armando Nannuzzi regista in seguito di un film molto delicato come “L'albero dalle foglie rosa”(1974). Gran bel film una commistione di generi: commedia drammatica, gangster movie e poliziesco film assolutamente fuori dagli schemi italici degli anni sessanta. Alberto Sordi un mostro di bravura in una delle sue migliori interpretazioni al pari di un altro film drammatico pietra miliare della sua brillante carriera “Un borghese piccolo piccolo” diretto da Mario Monicelli nel 1977. Un film epocale che non è il solito ritratto di un giovane che per migliorare la sua posizione economica e mettere su famiglia si traferisce al nord opulento e ricco di possibilità, non è un film sulle differenze tra nord e sud e sullo stantio concetto di Italia spezzata in due, ma è un film sul senso dell’onore, della riconoscenza e sulla legalità disattesa. Film potente e molto duro ed una chiara denuncia sul potere della mafia capace di muovere le sue pedine in modo subliminale ed organizzato, con tutte le sue ramificazioni nella società. Un film condito da un ironia nera come la pece, la visione rimane godibile per tutta la durata della pellicola. Uno dei film di Alberto Sordi meno noti e ricordati, ma nella realtà invece molto bello, ci si diverte nel vedere i soliti stereopiti siciliani ed è una dura critica alla società ove impera l’apparenza. Il finale è straordinario e dà ulteriore smalto al film, girato a New York e ci lascia con un retrogusto amaro ed una profonda riflessione morale e non moralistica e pensare che dagli anni sessanta ai giorni nostri nulla è cambiato anzi la mafia è sempre più integrata nel tessuto malato della società, come un cancro capace di corrodere e contaminare tutti i tessuti in ogni parte del mondo. Da segnalare anche la recitazione di Norma Bengell attrice brasiliana, la sua Marta la moglie di Alberto Sordi/Nino Badalamenti e’ essenziale e tratteggia in modo armonioso la figura della tipica ragazza del nord bella, ma non bellissima che però manda avanti la famiglia e cresce ed educa le sue due bambine con attaccamento ed affetto, capace di fare un passo indietro nel rispetto del marito, senza sottomettersi né prevaricare il suo importante ruolo. Interpreti e personaggi Alberto Sordi: Antonio Badalamenti Norma Bengell: Marta Gabriella Conti: Rosalia Ugo Attanasio: Don Vincenzo Cinzia Bruno: Caterina Katiuscia: Cinzia Armando Tine: dottor Zanchi Lilly Bistrattin: segretaria del dottor Zanchi Michèle Bailly: baronessa Francesco Lo Briglio: Don Calogero Carmelo Oliviero: Liborio
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