Regia di Giorgio Capitani vedi scheda film
Commedia a sfondo sentimentale appartenente al sottogenere 'proletario', figlio del '68, che in quegli anni si sviluppò in sordina e rapidamente scomparve dal panorama cinematografico nostrano, poichè (non solo in esso) leggerezza ed analisi socio-politica non si fondono tradizionalmente insieme; per intenderci, altri titoli di questa risma sono Le coppie (1971, tranne l'episodio di Sordi, quindi solo Monicelli e De Sica), Il padrone e l'operaio (Steno, 1975) o Travolti da un insolito destino... della Wertmuller, 1974; più sofisticato (ma meno 'politico' in senso stretto) è invece Romanzo popolare (1974) di Monicelli, che della commedia mantiene solamente i personaggi. Questo Bruciati da cocente passione è un quadro interessante della realtà sociale italiana - del nord lombardo, ma non solo - di quegli anni e forse la riduzione del discorso ad un contesto essenzialmente sentimental-sessuale è una reale banalizzazione, un po' uno spreco insomma; d'altronde il quartetto di protagonisti è efficacemente composto da nomi più spiccatamente comici (Maccione e Ponzoni) o comunque derivanti dalla commedia (Spaak), eccezion fatta per la pur brava Jane Birkin, allora signora Gainsbourg (la voce femminile di Je t'aime... moi non plus, per intenderci). Sceneggiatura di Nicola Badalucco, autore anche del soggetto insieme a Luciano Vincenzoni; ruolo minore per Daniele Formica e musiche - apprezzabili - di Piero Umiliani. 4,5/10.
Uno 'scambio di corna' fra due coppie di coniugi proletari lombardi finisce in un vero e proprio scambio di coppia, tutti contenti, anche i bambini. Ma la gelosia affiora immediatamente...
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