Regia di Stephen Hopkins vedi scheda film
Ho visto questo film anni fa e vediamo se riesco a dire qualcosa di utile...
Partiamo dalla trama? Un gruppo di amici parte per andare ad un match di boxe con un super-mega-camper -che fa molto "America"- e, presa la scorciatoia sbagliata (semmai una scorciatoia fosse mai esistita) ecco che si ritrova in un quartiere a dir poco malfamato, dove avviene l'irreparabile.
Il camper, ultimo segno della civiltà, dell'opulenza, della vita come i protagonisti erano abituati a conoscerla, diventa inservibile e i nostri, loro malgrado diventati testimoni di un omicidio avvenuto nella maniera più cruda nel cuore della notte, non hanno più un rifugio.
Comincia la fuga.
Una fuga dagli assassini che porta alla scoperta non solo della cattiveria e della paura, ma anche dei diversi caratteri dei vari protagonisti.
Il resto lo lascio chiaramente agli occhi di chi vorrà vederlo, e, dirò, alla fine ne vale la pena: non siamo certo ai livelli di "Taxi Driver" o de "I guerrieri della notte", dove il tema "guerra nella giungla" era più ampiamente -e in maniera sicuramente migliore- sviluppato, ma il film lascia comunque qualcosa, una volta arrivati ai titoli di coda.
Il tema, infatti, è interessante, e se ci si lascia coinvolgere la tensione è buona in più punti: cosa faremmo al posto dei protagonisti? Ce la faremmo a scampare al destino, alla crudeltà di un luogo che è quella stessa città in cui viviamo, ma da cui ci eravamo tenuti volutamente distanti? Ci rendiamo mai conto di come questa crudeltà sia reale e vive a pochi passi dalle nostre case?
Gli interrogativi che pongo, magari, sono anche troppo pretenziosi per il film in questione, ma sono domande che chi guarda dovrebbe arrivare a porsi.
Non ottimo, ma sicuramente sufficiente: da vedere per gustarsi qualcosa "ad alta tensione" ambientato nella giungla suburbana civile e civilizzata (almeno in teoria) e non in distanti luoghi esotici.
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