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Creepshow 2

Regia di Michael Gornick vedi scheda film

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La recensione su Creepshow 2

di undying
7 stelle

Discreto sequel nato senza ambizioni per sfruttare il successo del predecessore. Nonostante le vicissitudini, in particolare il recupero di soggetti scartati per il primo film, che stanno alle origini di "Creepshow 2", il risultato finale garantisce un buon intrattenimento nello spirito fedele alla serie di storie brevi anni '50 targate E.C.Comics.

 

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Il piccolo Billy riceve direttamente dal Creeper (Tom Savini) le tanto amate riviste dell'orrore a fumetti. Tra un racconto e l'altro Billy avrà modo di liquidare, con il supporto di una pianta carnivora acquistata tramite la rivista, tre coetanei che lo hanno preso di mira.

 

Vecchio capo Testa di Legno (***)

Gli anziani coniugi Spruce (George Kennedy e Dorothy Lamour) gestiscono un emporio di periferia ormai privo di clientela. La loro attività prosegue in rimessa, facendo credito a una piccola comunità indiana rappresentata da un'enorme statua di legno posta all'ingresso del negozio. Per sanare i debiti, "Beniamino Chiaro di Luna" (Frank Salsedo) affida agli Spruce un vero e proprio capitale in diamanti e gioielli appartenenti agli indigeni, in deroga per un paio di anni, trascorsi i quali (nell'ipotesi d'inadempienza) destinati a diventare di sua proprietà. Ben presto all'emporio si presentano tre criminali guidati dal nipote di Beniamino: per entrare in possesso dei gioielli sono disposti a tutto, in totale disprezzo della tradizione indiana e della vita umana.

 

La zattera (***1/2)

Due giovani coppie decidono di trascorrere un pomeriggio d'ottobre nelle acque di un lago, sfruttando una zattera abbandonata. Troppo tardi si renderanno conto che una strana (e pericolosa) forma di vita, composta da materia viscida, si agita in quelle gelide acque.

 

L'autostoppista (***)

Annie (Lois Chiles) ha scelto di vivere nel lusso sposando un avvocato dal quale, però, non ottiene adeguata soddisfazione sessuale. Motivo per cui frequenta un giovane e prestante gigolò (David Beecroft), gratificandolo per le sue impeccabili prestazioni con sostanziose mance. A causa di una sveglia elettronica non funzionante, una sera Annie si risveglia nel letto dell'amante scoprendo di essere in ritardo. Preoccupata e in cerca di una valida scusa da fornire al marito, si mette in viaggio con la sua preziosa Mercedes, con la frenesia di rientrare a casa in piena notte. Sulla strada deserta non nota a una curva un autostoppista di colore, che finisce per investire con l'auto. Certa di non essere stata vista, invece di prestare soccorso si dirige verso casa.

 

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Creepshow 2: episodio La zattera

 

Sequel di un classico concepito dagli autori senza troppe ambizioni: budget medio alto (3,5 milioni di dollari), regia destinata al direttore della fotografia del primo film (Michael Gornick), effetti speciali modesti solo supervisionati da Tom Savini (che veste, in ruolo di cameo, i panni del Creeper), segmento cornice realizzato con scadenti animazioni. Ma a rendere conto di come il progetto fosse stato pensato in termini speculativi - ossia per sfruttare il successo di Creepshow - basterà ricordare che sono state recuperate due storie brevi di Stephen King scritte (e poi scartate) per il primo lungometraggio: La zattera e L'autostoppista. Di nuovo, il genio del Maine (che ha fortemente spinto affinché le ambientazioni fossero locali: si è girato anche a Bangor, Brewer e Dexter) scrive tre storie, in quanto originariamente Creepshow 2 avrebbe dovuto contenere cinque episodi. Per questioni di budget, però, solo tre verranno trasposte cinematograficamente. Delle due escluse una, The cat from hell, verrà recuperata ne I delitti del gatto nero, girato nel 1990 da John Harrison (non per coincidenza già compositore della colonna sonora di Creepshow). Lo sviluppo della sceneggiatura, in questa circostanza, tocca però al solo George Romero, mentre King si riserva il piccolo ruolo di cinico camionista presente nel segmento L'autistoppista (curiosa coincidenza: qui testimone di un investimento stradale, di cui poi lui stesso sarà vittima in termini quasi analoghi nel giugno del 1999). Nonostante un finale che lascia intendere un seguito già in progetto (il tardivo apocrifo Creepshow 3 sarà frutto di diversa produzione), a causa di incassi molto modesti ottenuti in USA durante la prima settimana di programmazione (in realtà ad oggi, piuttosto egregi: 14.000.000 di dollari) l'avventura cinematografica di Creepshow si ferma qui, anche se Greg Nicotero contribuirà, come produttore e regista a dare il via nel 2019 a una discreta serie televisiva giunta con successo alla quarta stagione e purtroppo tuttora inedita in Italia. Rivisto oggi, al netto di un'animazione piuttosto scadente, Creepshow 2 mantiene inalterato il clima di mistero e fascinazione per il macabro che contraddingue il predecessore, facendosi notare per la presenza di ottimi, celebri, attori (in particolare George Kennedy e Lois Chiles) e per il convincente, nonché coinvolgente, stile di racconti brevi fedeli alla tradizione E.C. Comics. Dei tre episodi, per quanto banale, il più splatter resta La zattera, mentre L'autistoppista si ricorda per la notevole interpretazione della Chiles, costretta a pronunciare monologhi con sé stessa nell'inutile ricerca di un giustificativo che possa mitigare i suoi dissacranti comportamenti.

 

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Creepshow 2: Lois Chiles, episodio L'autostoppista 

 

Curiosità 

 

Jeremy Green (interpreta Laverne nell'episodio La zattera) indossa una maglietta con il simbolo dell'Università di Horlicks, la stessa nei cui sotterranei è nascosta la mostruosa creatura presente ne La cassa (Creepshow, 1982). 

Nell'episodio L'autostoppista, compaiono sullo sfondo celebri romanzi di Stephen King.

La zattera sembra avere ispirato anche Sergio Stivaletti, dato che nel 2004 ne propone una sorta di sequel nell'antologico I tre volti del terrore (il terzo racconto dal titolo "Il guardiano del lago").

 

In chiusura, dopo i titoli di coda, sullo schermo appare una didascalia polemica nei confronti delle crociate antifumetto, con particolare riferimento alle vicissitudini della E.C. Comics

"Juvenile delinquency is the product of pent-up frustrations, stored- up resentments and bottled-up fears. It is not the product of cartoons and captions. But the comics are a handy, obvious, uncomplicated scapegoat. If the adults who crusade against them would only get as steamed up over such basic causes of delinquency as parental ignorance, indifference and cruelty, they might discover that comic books are no more a menace than Treasure Island or Jack the Giant Killer.

La delinquenza giovanile è il prodotto di frustrazioni, risentimenti accumulati e paure represse. Non è il prodotto di vignette e didascalie. Ma i fumetti sono un capro espiatorio pratico, ovvio e semplice. Se gli adulti che combattono contro di loro si arrabbiassero per le cause basilari della delinquenza come l’ignoranza dei genitori, l’indifferenza e la crudeltà, potrebbero scoprire che i fumetti non sono una minaccia più di L’Isola del Tesoro o Jack l’Assassino di Giganti."

(Colliers Magazine, 1949)

 

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Creepshow 2: episodio La zattera 

 

La versione a fumetti (hard) de La zattera

 

Come già negli anni Settanta le produzioni "Ediperiodici" sulle collane Terror e Oltretomba avevano tradotto ufficiosamente in fumetto classici film dell'orrore, negli anni Ottanta la "Squalo" (già  Edifumetto) adatterà, in versioni esplicitamente hard, pellicole più recenti: ad esempio su Strega apparirà pedissequamente la vicenda narrata ne La chiesa (Michele Soavi, 1989), su Mezzanotte quella di Halloween (John Carpenter, 1978) e sul tascabile generalista Extra (n. 4, agosto 1988) un racconto breve dal titolo Proibito bagnarsi (per filo e per segno La zattera, pur se ambientato in Italia) realizzato da Massimo Pesce, eccezionale disegnatore formatosi nel settore dei comics per adulti e in seguito alle matite di Zagor (Sergio Bonelli Editore).

 

20240702-180710Extra n. 4 (agosto 1988), contenente la versione a fumetti dell'episodio La zattera. In copertina (e all'interno) Katrine Michelsen (1966 - 2009), attrice presente nel coevo horror "Spettri" diretto da Marcello Avallone

 

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Tavola di Massimo Pesce (Proibito bagnarsi, Extra n. 4)

 

Visto censura [1]

 

Con nulla osta n. 82789, in data 5 agosto 1987 Creepshow 2 ottiene il via libera alla distribuzione nelle sale cinematografiche "con il divieto di visione ai minori degli anni 14 per le ripetute scene di terrore che, anche se di sapore fumettistico, possono ingenerare turbamento nei minori."

 

Metri di pellicola accertati: 2800 (102'10" a 24 fps).

 

Tale divieto decade con il successivo visto censura (n. 87322 del 9 aprile 1992) a seguito di tagli che riducono la pellicola a metri 2301 (84' a 23 fps).

 

 

NOTA

 

[1] Dal sito "Italia Taglia".

 

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Creepshow 2: Tom Savini nei panni del Creeper 

 

"[L'horror] È il genere più vero, perché ci permette di considerare la verità in maniera graduale e, nonostante il concetto di terrore, è curiosamente non minaccioso. La minaccia è il 'mostro' fuori da noi, non quello dentro... finché non siamo abbastanza forti da fare quel salto."

(Emil Ferris)

 

Trailer

 

F.P. 02/07/2024 - Versione visionata in lingua italiana, doppio DVD StormMovie (durata: 85'28")

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