Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
De Sica dirige un classico del cinema italiano, (forse generosamente) miglior film straniero nella notte degli Oscar del 1963. Un film a episodi in cui si esaltano le capacità recitative dei divi Loren e Mastroianni: a differenza di altri film ad episodi dell’epoca, ma anche dei decenni a venire, De Sica cala il duo di attori in 3 diverse situazioni: dunque cambia i personaggi ma non gli interpreti.
Nel primo episodio, il più famoso e divertente, scritto da Eduardo De Filippo, Adelina è un’avvenente popolana napoletana che decide di continuare a sfornare figli per evitare la galera; nel secondo episodio, scritto da Moravia, decisamente il peggiore dei tre perché troppo introspettivo rispetto agli altri due, un’aristocratica del Nord tenta un flirt con un medioborghese, ma alla prima difficoltà lo lascia letteralmente “a piedi”; nel terzo episodio (di Zavattini) una squillo di alto borgo, che riceve a Piazza Navona, fa perdere la testa ad un seminarista, ma l’intervento della nonna di quest’ultimo (Tina Pica) e la buona volontà della ragazza mette tutto a posto, col classico happy end rappresentato dal conturbante e leggendario spogliarello della Loren davanti all’ululante Mastroianni.
Film decisamente positivo, ma non da Oscar, come invece lo sarebbero stati Mastroianni (se si esclude il suo napoletano inascoltabile!) e la Loren, mentre risulta sottotono De Sica, che conferma di trovarsi benissimo nel connubio con Zavattini, tanto che l’ultimo episodio, forse sarà quello meglio scritto, ma è sicuramente quello in cui c’è la regia migliore.
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