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Il prezzo della gloria

Regia di Antonio Musu vedi scheda film

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La recensione su Il prezzo della gloria

di mm40
2 stelle

Seconda guerra mondiale. Un cacciatorpediniere sta partendo dal porto di Taranto. Il comandante è in pessimi rapporti con il primo ufficiale, ma una volta morto, combattendo, il primo, sarà il secondo a doverglisi sostituire.

 

Marc'Antonio Bragadin, Gino De Sanctis, Guido Malatesta e Antonio Musu: in quattro si sono messi per scrivere una sceneggiatura (da un soggetto del solo Malatesta) francamente modesta come questa de Il prezzo della gloria, film di guerra banale nei contenuti e rimediato alla bell'e meglio nella forma. Come regista Musu fa il minimo indispensabile, non ha a disposizione grandi mezzi e per lo meno può sfruttare un cast con qualche nome importante: Gabriele Ferzetti, Pierre Cressoy, Anita Durante, Eleonora Rossi Drago, Riccardo Garrone e anche Mike Bongiorno, canino come interprete e a quell'epoca ancora non troppo conosciuto. Bongiorno peraltro compare nel ruolo marginale di un marinaio, debitamente doppiato: una delle rare sue apparizioni sul grande schermo in cui non si ritrova nei panni di sè stesso; ciò si può facilmente spiegare pensando che in quello stesso 1955 la sua popolarità raggiungerà l'apice con la messa in onda televisiva della prima edizione di Lascia o raddoppia?: ma soltanto in seguito all'uscita di questa pellicola, verso la fine dell'anno. La storia è sufficientemente vivace nella prima metà, poi sostanzialmente tutto quanto rimane del film è ambientato all'interno di un cacciatorpediniere: poca fantasia, poco ritmo, forse anche poco budget a disposizione. Lo spirito di fondo del lavoro non è tanto diverso da quello del cinema di regime di quindici-venti anni prima: pur non essendo un esplicito inno alla guerra, il film la giustifica pienamente e finisce incensandone i militari protagonisti. Musu girerà tre anni più tardi Totò e Marcellino, chiudendo così una carriera registica non particolarmente fortunata: questo Il prezzo della gloria era infatti il suo esordio dietro la macchina da presa. 2,5/10.

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