Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Lina (Joan Fontaine), dopo qualche esitazione, accetta la corte di Johnny Haysgarth (Cary Grant), playboy squattrinato e nullafacente, e lo sposa: qui iniziano i guai, perché la donna incomincia a nutrire 'il sospetto' che il marito la voglia uccidere.
'Il sospetto' è la seconda collaborazione del maestro con Joan Fontaine, la quale si porterà a casa l'Oscar come attrice protagonista, e la prima volta con Cary Grant, attore che darà luogo a una fruttuosa galleria di personaggi in altri tre film.
'Suspicion' è tratto dal romanzo di Frances Iles ma lo script - che vede la prestigiosa firma di Samson Raphaelson, nonchè di Alma Reville e Joan Harrison - ha introdotto sostanziali modifiche, in particolare riguardo al tanto chiacchierato finale, su cui anche Hitchcock nutriva dei dubbi, che hanno, a mio modesto parere, arricchito il senso del film, che può essere visto come un incubo ad occhi aperti in cui finisce una giovane donna di buona famiglia, circuita da un uomo che fa dell'ambiguità il suo stile di vita: la vicenda ruota attorno a ciò che lei percepisce in maniera distorta e quindi siamo ancora una volta al contrasto tra apparenza e realtà e solo lo svelamento finale riporterà all'ordine normale delle cose.
In pratica il film tocca l'abituale tema dell'innocente incolpato del contrario, ma con una modifica sostanziale e raffinata, poiché qui il protagonista maschile è creduto da tutti, tranne l'amico fraterno Beaky (Nigel Bruce), un omicida ma, in realtà, i reati da lui commessi sono di altro tipo, infatti è un ladro, mentitore e truffatore; un po' come voler sottolineare che per incolpare (e poi condannare) qualcuno sono necessarie delle prove concrete e non indizi o supposizioni.
Il film ha molte frecce al proprio arco: la trovata visiva, che poi diventerà un marchio di fabbrica, della mdp roteante attorno a due amanti nell'atto di baciarsi (vedasi 'Notorious' e soprattutto 'Vertigo'), l'uso dell'elemento acqua associato al pericolo e alla morte (in 'Giovane e innocente' il cadavere della donna è ritrovato sulla spiaggia, in 'La taverna della Giamaica' le imbarcazioni vengono fatte arenare a riva per poi eliminare l'equipaggio, in 'Rebecca', il primo incontro tra la futura seconda signora de Winter e Maxim sull'orlo di un precipizio, con lei che teme che lui voglia suicidarsi), l'uso della musica - composta da Franz Waxman - per sottolineare i momenti topici della storia e due grandi prove attoriali, con Joan Fontaine, forte della precedente esperienza con il regista, che tratteggia con una prova molto controllata una donna preda dei propri incubi e delle proprie paure, proiettate sull'uomo che ha sposato, da una parte e Cary Grant dall'altra, che fa dell'ambiguità, mista ad ironia, le caratteristiche principali dello sfuggente Johnny Haysgarth.
'Il sospetto' è un film che ha diviso parecchio appassionati e critica ma che rivisto dopo tanti anni da una mia prima visione lo trovo molto migliore di allora: unica nota di demerito, un doppiaggio non certo all'altezza di quelli di altre pellicole hitchcockiane, solitamente molto accurati.
Voto: 8.
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