Regia di Franco Prosperi vedi scheda film
Inguardabile action (con un valido cast) girato nel periodo più significativo del cinema italiano. Penalizzato da una sceneggiatura per nulla funzionale...
Il poliziotto Massimo (Ray Lovelock), per vendicare il danno inferto alla madre -rimasta invalida su una sedia a rotelle- da due criminali, accetta una pericolosa missione fingendo di essere un rapinatore catturato dalle forze dell'ordine così da potere, una volta in carcere, finire al soldo del capobanda Giulianelli (Martin Balsam). Le intenzioni sono, ufficialmente, quelle di smontare un'affiatato gruppo che traffica in droga ma Massimo si lascia prendere la mano, non disdegna di giustiziare i criminali, e vuole arrivare ad uccidere i responsabili che hanno costretto la madre in condizioni da disabile.
Dovrebbe essere un poliziesco, o qualcosa del genere, sviluppato da una brutta sceneggiatura (uno dei primi lavori cui contribuisce anche Claudio Fragasso) in grado di renderlo inguardabile nonostante un cast artistico di buon livello (ottimo Lovelock, qui sorretto dal grande Martin Balsam e da un poco convinto Cucciolla) ma che talvolta guarda verso caratteristi che -in questo genere- stanno come i cavoli a merenda (Gino Pagnani, per lo meno doppiato, maresciallo?). Anche le buone (anzi eccellenti) acrobazie degli stuntmen (un paio davvero da "pelle d'oca") non riescono a risollevare più di tanto l'attenzione dello spettatore. Attenzione minata dalla sproporzionata reazione del protagonista -dal grilletto troppo facile- e da uno sviluppo degli eventi davvero inverosimile (come nei peggiori film d'azione americani anche qui, dopo un capottamento, un'auto... s'incendia ed esplode) e da pessime location con cambio di scena dal classico (e abusato) carcere minorile di San Michele a una Genova squallida e (in questo contesto) ben poco cinematografica.
Siamo dunque di fronte ad film dalle fortissime potenzialità (a cominciare dalla colonna sonora, cui il bravo Lovelock presta la voce come cantante per il brano sovrapposto ai titoli di testa) ma che affonda inesorabilmente nel mare della noia, perché pesca la peggiore delle possibili storie, con un finale in tono alla psicologia dell'inverosimile, impossibile e per nulla credibile protagonista. La delusione, assieme all'attesa tradita, sono le uniche sensazioni che regnano sovrane fin dall'inizio.
In Dvd grazie alla Raro Video che, dopo una prima versione sballata (in 4:3), lo ha rimesso in circolazione nel formato anamorfico 1.85:1 (l'edizione corretta riporta in basso, a destra della cover, la dicitura: "versione restaurata in HD"). La buona qualità video è seguita da una altrettanto decorosa traccia audio. Allegato anche un booklet che oltre a pacchiani errori ortografici (si spera almeno) per i quali Lovelock diventa... Lovecraft, il redattore sembrerebbe avere pestato un grosso limone: infatti inserisce un lungo pezzo sul Prosperi documentarista, ovvero il regista di Wild Beasts, più celebre come co-regista di Mondo cane. Che è sempre un Franco Prosperi ma non ha nulla a che vedere con il cineasta omonimo che esordisce alla regia con Tecnica di un omicidio (1966) e che ha all'attivo film come Pronto ad uccidere, La settima donna e Vigili e vigilesse. Durata: 1h29m46s.
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