Regia di Duilio Coletti vedi scheda film
All'inizio del Novecento Luisa, principessa di Sassonia, è troppo democratica per il suo sangue blu; la famiglia medita di spedirla in manicomio, ma lei si rifugia in Toscana dove conosce un piacente musicista, Enrico Toselli, di cui si innamora. Ma non sarà una storia sentimentale facile.
La storia d'amore, tormentata e quanto mai lontana dal lieto fine, tra il musicista Enrico Toselli e l'arciduchessa Luisa d'Asburgo-Lorena (già principessa di Sassonia) è al centro di questa pellicola che esaspera in ogni maniera le tinte drammatiche per andare incontro al pubblico dai facili lacrimoni. E la vicenda narrata, del tutto reale e ripercorsa in modo sostanzialmente attendibile, concede parecchio spazio alle emozioni più forti, permettendo perciò a Duilio Coletti – artigiano sempre autore di opere popolari nel senso più ampio del termine– di sperimentare anche nel genere melodrammatico. Non un trionfo di pubblico, questo Romanzo d'amore, e neppure ricordato più di tanto dalla critica; la banalità del titolo in fin dei conti anticipa la scarsa originalità del prodotto, sul cui copione pure si trovano quattro firme di non poca importanza: quelle di Aldo De Benedetti, di Fulvio Palmieri, di Suso Cecchi D'Amico e di Antonio Pietrangeli. Come spesso accade, d'altronde, a un eccellente team di scrittura non corrisponde un'opera altrettanto brillante; in definitiva il film ha toni stereotipati che neppure i buoni nomi impiegati nel cast riescono a far dimenticare, da Rossano Brazzi alla francese Danielle Darrieux, senza inoltre dimenticare Harry Hardt, Charles Rutherford, Elena Altieri, Vira Silenti e Egon von Jordan. Coproduzione italo-francese, con montaggio di Mario Serandrei e scenografie di Piero Gherardi. 3,5/10.
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