Regia di Arthur Penn vedi scheda film
Investigatore privato in crisi coniugale si divide tra il pedinamento della moglie e del suo amante e il caso affidatole da una disinibita vedova di un ricco produttore di Hollywood che vuole riportare a casa la giovane e spregiudicata figlia sedicenne, unica erede delle fortune del marito. Quando ritrovata e ricondotta al domicilio materno la giovane, questa muore in un terribile incidente automobilistico sul set di un film d'azione, inizia a sospettare di un cinico e spietato complotto architettato dalla genitrice.La realtà però sembra essere molto diversa. Finale a sorpresa.
Poliziesco anomalo che oscilla continuamente tra il thriller psicologico e le atmosfere ambigue di un torbido dramma familiare, sospeso sulla incerta linea di demarcazione tra apparenze ingannevoli e sfuggenti rivelazioni, l'esito sconcertante di una avventurosa indagine sulla realtà (dei fatti). Puntando sulla fisicità di un energico Gene Hackman nei panni di un tormentato 'Marlowe' in piena crisi matrimoniale e perseguitato da i fantasmi di una difficile vicenda familiare, Penn costruisce una storia di tradimenti e pentimenti, di avidità e rivalità, di ambizioni e seduzioni sempre sul filo di una narrazione cinematografica apparentemente classica ma che sembra giocare a rimpiattino con i meccanismi del genere (il poliziesco, il dramma familiare, il thriller d'avventura) facendo correre parallelamente la vicenda personale del protagonista (abbandonato dai genitori, tradito dalla moglie) con quella della sua ricercata (una disinibita lolita in rotta con la rivale figura materna) in una sintesi narrativa di folgoranti ammiccamenti cinefili ed esponendo alla luce di un abbacinante solleone subtropicale,tra West ed Est Coast, i meccanismi destrutturati con cui il cinema costruisce un avvincente e rocambolesco gioco delle parti e disseminado la storia dei labili (a volte pretestuosi) indizi di una mirabolante (e avventurosa) caccia al tesoro. Dal divertissement di una sottotrama di ingarbugliate relazioni sentimentali e sessuali che richiamano la citazione della pellicola di Rohmer ('la mia notte con Maude' candidato all'Oscar come miglior film straniero nel 1970) e il sottobosco di torbide relazioni affaristiche che si celano nel dietro le quinte dell'avventuroso mondo degli stuntman, l'autore cerca di stabilire un diverso e alternativo punto di vista su una vicenda che sembra indirizzarsi sul tragico movente di una morte annunciata attraverso il director's cut di un montaggio di scene tagliate (quelle girate in super 8 dagli studenti sul set di acrobatici incidenti d'auto) e il nome sibillino e profetico insieme ('Point of view') dell'imbarcazione che salpa alla volta del finale di crudele e sadica ironia in cui sembrano precipitare gli eventi di un tragico movimento notturno: ancora una volta il set di una fragorosa e adrenalinica scena per spericolati cascatori ingessati e tormentanti paladini della verità. Cast di vecchie (da Gene Hackman a John Crawford) e nuove (da James Woods a Melanie Griffith) glorie del cinema hollywoodiano che fu per un film che si sposta ambiguo e conturbante come la insinuante colonna sonora di Michael Small. Le sorprendenti verità della finzione cinematografica.
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