Regia di Arthur Penn vedi scheda film
VOTO 7/8 CONTEMPLATIVO Bellissima e finissima rilettura noir, sempre in bilico tra esistenzialismo e malinconica considerazione di una realtà sempre più ostile all'uomo. Hackman come ci ha abituati è al massimo della forma e riesce a dare al suo personaggio una dimensione umana eccellente, come d'altra parte tutto il resto del cast. Penn punta tutto sull'atmosfera e lascia che l'intrigo (sempre complicato) non disturbi lo sviluppo psicologico dei personaggi. L'umanità non è bella cosa, forse un tempo lo è stata, ma ormai (il tutto è amplificato nel mondo dei Vip), l'incomunicabilità, l'egoismo, la violenza, il tutto fatto per ottenere dei valori superficiali e fittizi la stanno dilaniando. Sfido a non trovare tristezza ovunque in questa pellicola tipicamente 70, girata benissimo, sempre in sottotono e con una dolce mano sorniona, capace di far scorrere 1h30m molto lentamente, con un ritmo volutamente riflessivo, contemplativo, di una realtà quanto mai complicata e crudele. Chiarimenti: ma come fa uno con un braccio ingessato a pilotare un aereo e simultaneamente a sparare con un mitra? Ma...
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