Regia di Arthur Penn vedi scheda film
Per me è un capolavoro, uno di quei film che scorre via sicuro senza sbagliare un colpo e senza far avvertire il tempo che passa. Come abbia fatto il regista, non lo so. Certamente è stato molto aiutato da un grande Gene Hackman, reduce dalla "Conversazione", in un ruolo con più di qualcosa in comune. L'attore rende alla perfezione l'uomo con conflitti di coscienza e disagio interiore, che sente dentro di sé di fare un mestiere in fondo cinico e spesso immorale. La sua salvezza è che ciò gli fa ancora schifo, come il trattare certi casi di divorzio che gli assegnano. Il film ricorda secondo me anche "Chinatown" di Polanski. La giovane e bella Melanie Griffith è perfetta nel ruolo di adolescente che fa girare la testa agli uomini, salta da un letto all'altro, e per questo mette nei pasticci più di qualcuno, seminando rivalità e rancori a non finire: "pesce piantagrane" come viene definita nel film mentre nuota nuda sotto la barca. Il film mi è piaciuto ancor più di quando lo vidi nell'epoca in cui mi chiamavo teaestefano. Ho pensato di approfittare del cambio di nome per scirvere una nuova opinione. Ormai sono sicuro che è un capolavoro, e che il mistero è volutamente senza soluzione. L'ultima scena, con l'uomo che si dibatte nella carlinga dell'aereo che affonda, in silenzio, è un momento di grande cinema.
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Concordo TOTALMENTE con te questo rimane uno dei + film del grande Arthur Penn Stefano …. E nella mia rece testimonio quanto ho gradito questo film in uno scritto nel quale mi sono piaciuto.
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