Regia di Budd Boetticher vedi scheda film
Boetticher ha dimostrato che per fare un grande western non servono grossi budget. L'ultimo film nato dalla sua collaborazione con Randolph Scott è una lezione di cinema che stupisce per l'estrema compattezza della storia, il ritmo teso del racconto, la plasticità delle scene d'azione, l'uso grandioso degli esterni. Ed è il canto del cigno di un prezioso percorso poetico iniziato cinque anni prima con I sette assassini: i toni malinconici e contemplativi qui prevalenti suggellano la tragicità della continua ricerca dell'eroe boetticheriano. È ora che la critica abbandoni certe inutili prudenze nel valutare un prodotto del genere, a prescindere dall'evoluzione del gusto estetico: capolavoro.
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