Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
'Roma a mano armata' è un tipico poliziesco all'italiana anni '70, girato con mano sicura dall'esperto Umberto Lenzi - di due anni prima è il più radicale 'Milano odia: la polizia non può sparare' - che riesce a trarre da una sceneggiatura un po' confusionaria - scritta da Dardano Sacchetti, da un soggetto di Lenzi stesso - dove non si segue linearmente una storia ma più sottotrame o episodi a volte fini a se stessi che confluiscono nel cuore della vicenda, ruotante attorno alla lotta per sgominare dei trafficanti di droga, con il Commissario dai modi bruschi e poco accomodanti Tanzi (il 'duro' Maurizio Merli) e il laido Vincenzo Moretto detto il Gobbo (Tomas Milian), sullo sfondo di una Roma bene ma violenta.
Le scene, condite dai canonici inseguimenti d'auto, rapine in banca, pestaggi, imboscate, sparatorie, interrogatori, nonché violenze su donne, sono girate con estrema perizia dall'autore, il quale si dice sia un estimatore di Raoul Walsh e Samuel Fuller: questo film può essere accostato stilisticamente più al secondo tra i registi americani, in quanto lo ricorda per le esplosioni improvvise e incontrollabili di violenza.
Memorabili l'incipit in soggettiva in camera-car per le vie di Roma, sottolineato dalla martellante musica di Franco Micalizzi, la seconda rapina in banca, sventata dall'atletico Tanzi e la successiva folle corsa del Gobbo su un'ambulanza sequestrata ed infine il faccia a faccia finale tra il poliziotto ed il criminale.
Efficaci le prove di Maurizio Merli, a suo agio specie nelle scene d'azione, e Tomas Milian, in un personaggio che sembra la 'prova generale' per il popolare 'Er Monnezza': entrambi gli attori sono doppiati, il primo da Pino Locchi ed il secondo dall'abituale Ferruccio Amendola; nella parte del magistrato, fidanzata di Tanzi che subisce un sequestro dai malviventi, una giovane e bella Maria Rosaria Omaggio, non ancora ventenne, qui all'esordio.
Voto: 7.
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