Regia di Edward Dmytryk vedi scheda film
E' un western complesso e articolato, che comunque se la cava bene. Il regista, altrove più attento ad aspetti sociali e politici in modo un po' troppo programmatico, punta qui la sua attenzione sui personaggi, e fa un discorso non banale (ma forse un po' sfocato) sulla responsabilità individuale davanti ai prepotenti, sul ruolo dei tutori della legge - acclamati e ufficiali - e di quello del popolo. Viene anche mostrata l'insensatezza delle diatribe e delle contrapposizioni, spesso fine a se stesse (i manigoldi tornano in città solo per gesto di sfida). Infatti sul terreno restano tantissimi morti, di cui spicca l'inutilità. Brave le due (belle) donne, secondo copione Fonda, e molto bravo Richard Widmark, che interpreta un ex masnadiere con conflitti interiori e un gran senso del dovere e della legge. Anthony Quinn è sì in gamba, ma interpreta un personaggio che mi è riuscito antipatico per la sua ambiguità: molto affezionato a Henry Fonda (ma anche qui in modo sessualmente ambiguo), lavora sottobanco e compie anche un omicidio per scopi futili e poco chiari, e finisce per disprezzare se stesso e tutti. Un momento molto bello è il tentato linciaggio ad opera della solita banda di forcaioli che vogliono gettare la prima pietra. Insomma è un film interessante, complesso, un po' sgradevole, non perfetto ma dignitoso.
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