Regia di Carlo Ludovico Bragaglia vedi scheda film
Lombardo con la Titanus, cerca di sfruttare il successo della canzonetta napoletana Tuppe Tuppe Marescià, cantata al Festival di Napoli con successo, da Aurelio Fierro e Maria Paris, scelta anche per un ruolo nel film, per poi farla cantare. Quindi un musicarello, che si riallaccia furbescamente a Pane, Amore e Fantasia, avendo come scrittore Margadonna, lo stesso del film originale. Tutto si riallaccia al grande successo, ma tutto è talmente povero e sbicentrato da renderlo di una modestia unica: ritorna il timido carabiniere innamorato della Bersagliera, che lo ha lasciato nel frattempo per un bersagliere, e che nel frattempo è diventato maresciallo e che viene trasferito in un piccolo paese, dove incontra un suo antico collega e cioè Memmo Carotenuto; c’è addirittura anche un accenno di musica iniziale che ricorda il film che ha fatto scuola, ma tutto è davvero ai minimi termini. Per sostegno all’operazione vengono arruolati Peppino De Filippo, Lorella De luca, fresca del successo di Poveri ma Belli, Giovanni Ralli nel ruolo della pseudo peccatrice, Aroldo Tieri nel ruolo di un moralista pentito, ma a niente vale il gioco.Penso che il film non fu apprezzato neanche alla sua uscita, figuriamoci oggi, che sembra un copia edulcorata e stinta dell’originale fulvido e sempre proponibile. Bragaglia cerca di radunare i cocci, ma è impossibile siamo ai minimi storici.
una storia che non sta in piedi
non riesce, malgrado la buona volontà, a far quadrare il cerchio
sempre professionale, ma non basta
in ruolo amputato da ogni parte
ci mette la sua volontà, ma la ripetizione a distanza di tempo gli nuoce
dò un po' di verve, ma nel deserto
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