Regia di Eduardo De Filippo vedi scheda film
Fellini, Pinelli e Flaiano avevano uno scarto che De Laurentiis esigeva valorizzare: il film arrivò a De Filippo quasi per caso, quasi per gioco. E infatti la differenza fra Cabiria, La strada e Fortunella (per citare i due soggetti che più si assomigliano a questo film) è piuttosto evidente. La Masina ce la mette tutta e pure Sordi è bravissimo a dare vigore ad un personaggio non troppo delineato sulla carta come il suo; Rota fa il solito lavorone (ma l'utilizzo del Tema di Fortunella gli costerà l'Oscar per le musiche del Padrino, in quanto già edite), la storia ha qualche buco e qualche momento di calo, ma è caruccia e Fortunella finisce per apparire un po' come la sorellastra di Cabiria e Gelsomina. In mano a Fellini sarebbe venuto fuori qualcosa di meglio? Inutile domandarselo.
Fortunella, povera ed ingenua, è stata in galera al posto di Peppino, il robivecchi imbroglione che ama. Uscendo però lo trova in compagnia di un'altra: Fortunella va su tutte le furie. Nel suo girovagare notturno incontra un vecchio professore un po' matto che la prende in simpatia e la ospita a casa sua; il professore però presto muore, lasciando i suoi beni a Fortunella.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta