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Brivido nella notte

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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La recensione su Brivido nella notte

di Baliverna
8 stelle

E' il ritratto di un modo assolutamente distorto di amare, che forse neppure si può definire tale. La donna che fa vedere i sorci verdi al donnaiolo intepretato da Clint Eastwood ha per lui un attaccamento morboso, possessivo e distruttivo. Il suo è un sentimento che è la perversione dell'amore; forse si può paragonare al desiderio di possedere una persona, la quale finisce per essere praticamente un oggetto. Una caratteristica che è dell'amore e che quella donna non conosce è il desiderio di essere ricambiata. Lei, infatti, chiede all'uomo solo di "essere gentile", di stare con lei, e di non avere altre donne. Il fatto se lui l'ami o no, se finga, se lo faccia per forza, le è completamente indifferente. Da qui le minacce, i ricatti, le vendette. Benché nel film sia ad un livello estremo, è una specie di nevrosi sentimentale di cui non è raro trovare esempi nella nostra epoca, e di cui capita di vedere qualche esempio nel reale di tanto in tanto.
Anche il D.J. radiofonico vittima della pazza ha però le sue colpe: una è certamente l'essersi divertito troppo e con troppe, mancando di rispetto alla sua fidanzata; l'altra è il non aver preso da subito il toro per le corna, non appena la donna ha passato il segno. Il cercare poi di quietarla con qualche contentino di finto amore non farà che causare un'ulteriore degenerazione del problema. E' come dare un'altra dose al tossicomane in crisi d'astinenza, sperando che l'aiuti ad uscire dalla dipendenza.
In complesso, il personaggio di Eastwood è un uomo abbastanza debole, seduttore ma in fondo incapace di imporsi veramente. Lei, invece, è una donna che vuole quello che vuole, affetta da un egocentrismo assoluto, dove l'altro non solo non conta, ma scompare. La sua invadenza prima e la sua follia poi, sono ben graduate e rappresentate dalla sceneggiatura. L'attrice è in parte.
Il film ha un tono intimistico e pacato, non raro nelle pellicole degli anni '70. L'ambientazione offre diverse belle vedute di un'invernale costa californiana, che fanno da teatro ad alcune belle scene romantiche. L'unico episodio di troppo è secondo me quello del festival del jazz, che costituisce uno stacco troppo pronunciato rispetto alla vicenda.
Forse preferisco "Attrazione fatale" di Adrian Lyne, ma anche questo mi è piaciuto.

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