Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Corbucci ci sa fare e si vede, nel western ci sguazza a suo agio e può permettersi anche di dare un proprio tocco a situazioni e personaggi. Non è il solito terreno sterrato e asciutto quello che calpestano Django ed i suoi antagonisti, è una melma fangosa e appiccicosa. La sua morale non è pulita, la sua coerenza vacilla e questo è forse il suo punto più debole. Inizialmente sembra animato da spirito di vendetta, il classico eroe solitario che salva le fanciulle ed i disgraziati. Poi d'improvviso, il cambio d'abito e di intenzioni; guerra civile e bene sociale davanti a tutto. La situazione precipita, si perde l'oro e la donna, ecco che Django è di nuovo l'eroe solitario dalla morale intatta; il suo scopo è togliere di mezzo il Maggiore Jackson in quanto persona abietta, per rendere il mondo un posto migliore. Da segnalare anche un finale davvero forzato. Al di là di tali debolezze, la pellicola è solida e Franco Nero pur nella sua inespressività, si rivela una scelta vincente e perfetta. Tante immagini saranno consegnate alla memoria, l'uso della violenza è deciso e forte e la personalità di Corbucci visibile nel taglio di ripresa. Un film da vedere, specialmente per gli amanti dello spaghetti western.
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