Regia di Michael Anderson vedi scheda film
"Doc Savage" detto "L'uomo di bronzo" (interpretato dall'attore americano Ron Ely che qualcuno ricorderà nel telefilm "Tarzan") è un eroe vecchio stampo: tutto d'un pezzo, aitante, statuario, senza macchia e senza paura, portatore dei più alti valori morali e con una fede incrollabile nel bene e nella giustizia. Naturalmente non beve, non fuma e non è neppure a caccia di donne, poiché teme che i suoi nemici potrebbero mettere in pericolo la vita di una sua ipotetica amata per arrivare a lui. Lo assistono fedelmente e ciecamente 5 "discepoli": Long Tom, Renny, Ham, Monk (con il suo maialino) e Johnny, ognuno con un talento peculiare. Rispetto ai suoi aiutanti, Savage va oltre: è dotato di facoltà e poteri straordinari che potrebbero persino elevarlo al grado di supereroe, senonché poco ne fa sfoggio, poco di questo ci viene mostrato. Il film non è così malvagio, ma è infantile, retorico e ingenuotto, sicuramente aderente al fumetto pulp degli anni '30-'40 da cui deriva (quella è anche l'ambientazione), ma probabilmente anacronistico nel 1975, data d'uscita nei cinema. Alla fine si configura come un'avventura rassicurante e bonaria, con qualche timida diavoleria tecnologica a corollario, mentre il personaggio principale rimane una sagoma abbastanza vuota sulle cui origini e sulla cui storia la narrazione, sostanzialmente, tace. Non è un caso, poi, che nell'ultima scena appaia l'insegna di un cinema che proietta "Captain Blood", il film del 1935 con Errol Flynn, un'ulteriore evidente fonte di ispirazione. Sul finale viene preannunciato un seguito ("Doc Savage, the Arch Enemy of Evil") che tuttavia non ha mai visto la luce.
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