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La bionda esplosiva

Regia di Frank Tashlin vedi scheda film

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La recensione su La bionda esplosiva

di darkglobe
9 stelle

Senza dubbio il miglior Tashlin

La Bionda Esplosiva è un divertentissimo film in cinemascope diretto da Frank Tashlin incentrato sul mondo della pubblicità televisiva, che prende ispirazione da una commedia teatrale di George Axelrod corposamente stravolta dallo stesso Tashlin, visto che il tema originario faceva riferimento ad uno scrittore che ha venduto la propria anima ad un agente. Rockwell P. Hunter (Tony Randall), timido impiegato immerso tra slogan e jingle pubblicitari, è costretto ad inscenare la parte del gran seduttore al seguito della bionda Rita Marlowe (Jayne Mansfield), attrice di Hollywood ingaggiata, su idea dello stesso pubblicitario, per lo spot di un rossetto; Rita - basta solo sfiorarla e ti scoppiano i cereali nella tasca - tenta a suo modo di far ingelosire il fidanzato Bobo Branigansky (Mickey Hargitay), muscoloso attore televisivo di uno show su Tarzan, pur avendo nel cuore George Schmidlap (piccolo cameo di Groucho Marx), l'uomo che l'ha scoperta.


L'irriverenza scanzonata del regista si avverte fin dalle prime battute, con un Tony Randall scatenato che si improvvisa multistrumentista, miniaturizzato accanto al logo della Twentieth Century Fox, avviando di fatto una serie di spot pubblicitari intervallati dai crediti. Nel film Randall, attore eccelente e mai sufficientemente sfruttato per le sue capacità recitative, offre una prestazione a dir poco memorabile, a tratti diviene perfino voce narrante per introdurre i personaggi e nel chiudere il film.
Il film di Tashlin è una satira senza freni sul mondo pubblicitario incentrato sul contrasto tra l'essere e l'apparire e sull'arrivismo carrieristico. Non manca ovviamente la presa in giro dello strumento televisivo, che, se rappresenta il megafono di quel mondo pubblicitario,  è anche per certi versi la tomba della visione cinematografica. La satira è proposta con toni fumettistici (non per nulla il regista era anche un cartoonista) e dunque saturi di situazioni paradossali e ipetrofici nelle immagini, a partire dalle splendide ed incontenibili forme della Mansfield (già diretta dal regista in Gangster cerca moglie), memorabile nella immagine della vasca colma di schiuma o mentre parla al telefono ricevendo i massaggi un po' sadici della sua accompagnatrice "Vi" (Joan Blondell). L'ansia da successo di Rock Hunter richiede viceversa le cure di uno psicologo che sia in grado di spiegargli perché non riesce dormire di notte e soprattutto a mantenere accesa la pipa: si tratta senza dubbio di inadeguatezze che non gli consentono di meritarsi le agognate stanze dirigenziali, fatte di poltrone basculanti, tavoli laccati e soprattutto igienici riservati. Della scena relativa all'ingresso di Randall nel bagno dei dirigenti, l'apice della sua salita ai vertici dell'azienda, è del resto debitore Wilder, altro marchio di fabbrica della commedia dell'epoca, a cui mancava probabilmente la capacità di spingersi fino agli estremi più irriverenti e per certi versi innovativi di Tashlin. Del resto era Godard, nome non certo di poco conto, ad affermare che Tashlin "non ha rinnovato la commedia hollywoodiana, ma ha creato", ad intendere come l'invenzione comica del regista sia stata insuperabile.

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