Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Più lo rivedo e più mi pare acquisti importanza (nonostante sia per me un capolavoro assoluto da sempre). Molti utenti ne hanno qui rimarcato i pregi, fra i quali spiccano sul versante emotivo l’insuperabile equilibrio fra tragedia e commedia, e per la ricostruzione storica il connubio perfetto di neorealismo e dramma-romantico.
Mi preme perciò evidenziare un aspetto scarsamente esaminato. L’estrema originalità del personaggio di Sordi, espressione d'inventiva geniale (soggetto e sceneggiatura) e realizzazione ispirata (regia-interpretazione). Il personaggio del “vigliacco-eroe fino alla fine” (giacchè d'eroe si tratta, essendo evidente che entrambi i protagonisti conoscono l’informazione cruciale) rimane un unicum nel panorama cinematografico non solo ineguagliato ma addirittura quasi mai ripreso, probabilmente per la complessità ed il livello qui raggiunti. In realtà il film credo immortali un tipo d’essere umano tutt’altro che anomalo in natura.
Se coraggio e paura risultano intimamente legati, tanto che il primo, in determinate persone e situazioni, è una chiara reazione alla seconda, potrebbe essere più “che comune” durante un moto d'eroismo mostrare sentimenti di terrore e pietà.
A parte ciò, rimane indelebile lo straordinario piano sequenza della fucilazione finale, simbolico vertice artistico per un gruppo di giganti del nostro cinema (Monicelli, Age, Scarpelli, Sordi, Gassman, Rotunno, De Laurentiis). PIETRA MILIARE.
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