Regia di Mino Guerrini, Giancarlo Romitelli vedi scheda film
Fra gli innumerevoli tentativi di imitazione o di plagio delle avventure di 007, questo Si muore solo una volta è senz'altro uno dei prodottini più miseri e realizzati con maggiore approssimazione. L'unica cosa che potrebbe destare qualche minimo interesse in tutta l'opera è cercare di attribuire con certezza il ruolo di Mino Guerrini nel film: ovunque in rete risulta accreditato alla regia Giancarlo Romitelli, e quasi dappertutto da solo; sui titoli di testa scorre solamente il suo nome (pur con lo pseudonimo anglofono di Don Reynolds), eppure Filmtv.it non è l'unico sito ad agganciare in tandem Romitelli e Guerrini per la regia. Al di là di questa minuscola curiosità, Si muore solo una volta non offre grandi attrattive: azione e mistero, che dovrebbero essere i piatti principali del menu, sono dosati con il contagocce e anche sul versante 'rosa' non si può certo dire che la sceneggiatura firmata da Augusto Caminito, Renato Savino, Josè Luis Dibildos e Joaquin Romero Hernandez si sprechi. Non aiuta d'altronde in cast, con un James Bond di terza categoria come Ray Danton (volto televisivo Usa mai comparso fino a quel momento sugli schermi nostrani) e una Bond girl del calibro di Pamela Tudor (dallo scarso curriculum, ma già fra gli interpreti l'anno precedente della spy-parodia Il vostro super agente Flit, con protagonista Raimondo Vianello). Effetti speciali davvero scarsi, un'originalissima auto che si ribalta in un burrone e prende fuoco come scena più complicata di ottanta minuti di noia. Mezzo voto in più per le apprezzabili musiche di Carlo Savina. 2,5/10.
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