Regia di Jean Herman vedi scheda film
Un pò poliziesco, molto noir, l' esordio di Jean Herman è sicuramente un polar dall' atmosfera suggestiva e dalla messa in scena dinamica ed elegante. Il francese Dino Barran e l' americano Franz Propp sono due legionari reduci dall' Algeria che si trovano, loro malgrado, coinvolti in una rapina all' interno di una grande azienda dove rimangono chiusi per tre giorni in occasione delle vacanze di natale. Divisa sostanzialmente in tre parti, la pellicola segue il lento instaurarsi di un forte rapporto d' amicizia e complicità fra due antieroi, come non se ne vedono più in circolazione, accomunati dall' amore per soldi, azione e belle donne. Si passa così da una bella parte iniziale, fatta d' incroci e battute folgoranti che presentano i personaggi, ad una parte centrale intensa e claustrofobica che descrive il colpo andato male per arrivare infine alla parte poliziesca che svela la macchinazione ed offre ai protagonisti l' opportunità di vendetta. Film dalle ottime ambientazioni e scenografie, dotato di una colonna sonora sparuta e di un montaggio fluido e funzionale che non indugia mai su immagini e situazioni, "Due sporche carogne", nonostante si tratti di un esordio, è una pellicola che ha notevoli intuizioni di regia, una struttura solida ed uno script tagliente ed essenziale dove trovano spazio anche lunghi silenzi ed ogni dialogo non è lasciato al caso. Perfettamente in sintonia la coppia Delon-Bronson, i loro scambi fisici e verbali sono il vero plusvalore di un lungometraggio ricolmo di testosterone e dove la componente femminile ha connotati tutt'altro che scontati e banali. Come dice "Papà" Propp : "Yeah!!". Da vedere.
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