Regia di Bruno Bozzetto vedi scheda film
Bruno Bozzetto ci accompagna un po' nel suo immaginario fantastico, per una storiella che non dispiace.
Ogni tanto passa nelle notti di Iris, forse perché ne detengono i diritti, essendo stato prodotto da Reteitalia (poi Fininvest, poi Mediaset). Mi sono deciso a guardare questo esemplare di cinema italiano sui generis, e quindi almeno un po' interessante.
In generale, è evidente che Bozzetto è molto più a suo agio nelle parti prettamente fantastiche (la porta, i mondi paralleli), che in quelle riferite al presente e al modo reale (una Milano grigia e umida). Il personaggio della mamma (ex-ballerina che ha studiato balletto a Mosca!) è sopra le righe e confuso, come pure la sequenza della rapina e dell'inseguimento tradiscono imperizia e incertezza.
Però l'idea del mondo fantastico, simile ma non uguale a quello reale, e l'idea stessa della porta sono originali e ben sviluppate. E poi il telecomando, l'apertura accidentale di altri mondi.... Insomma, è un piccolo universo gustoso ed ingenuo, che non sa di pensato a tavolino, ma sembra fantasia genuina dell'autore. Non è banale neppure il triangolo tra il protagonista, la fidanzata fredda, dominatrice e dirigista, e la spontanea ragazza dei sogni, con il cuore ancora puro.
Claudio Botosso, che mi ricordavo da “Impiegati” di Pupi Avati, è adatto alla parte, perché è svampito e impacciato come serve al personaggio. Amanda Sandrelli, figlia d'arte, si può dire che sia brava e calata nella sua parte. Nancy Brilli è un po' troppo meccanica e telecomandata, ma non sfigura. Entrambe le ragazze avrebbero avuto una certa carriera, mi pare. Quello che non mi aspettavo di vedere è Betrand Blier, ma non si può dire che sfiguri.
Tutto sommato, è da vedere per una serata rasserenante e fantasiosa, nonostante le imperfezioni.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta