Regia di Lina Wertmüller vedi scheda film
Voto: 8/10.
Pubblico: imdb 7,2/10 – rottentomatoes 3,7/5 – mymovies (IT) 4,3/5 – filmtv (IT) 3,8/5 – allociné (F) 2,8/5 – screenrush (UK) 3,0/5 – kinopoisk (RU) 7,4/10 – mtime (CI) 7,5/10
Critica: rottentomatoes 5,9/10 – filmtv (IT) BUONO
Dizionari: maltin 4/4 – mereghetti 2/4 – morandini 2/5 – farinotti 3/5
Forse sarà per i chilometrici titoli dei suoi film, di fatto finora non ne avevo mai visto uno diretto da Lina Wertmuller. Nell’atroce (?) dubbio (??) se recuperare l’originale o il remake con protagonista l’aTTRICE Madonna, ho optato per il primo. Impossibile inserire questa pellicola in un’unica scatola, quella della commedia. Trattasi in realtà di un bel ritrattino, da pronunciarsi rigorosamente con la “r” della milanese Raffaella Pavone (nomen omen) Lanzetti, dell’Italia degli anni ’70. Un po’ sopra le righe ma non troppo (come invece ho letto da qualche parte), è l’incontro fra due spiriti (non) liberi, opposti in tutto (sesso, origine geografica e quindi dialetto, fede politica e in generale visione del mondo), in un microcosmo, inizialmente una barca a vela, poi ancora più piccolo (il gommone) e in seguito un po’ più grande (l’isolotto), prima del ritorno sulla terra ferma (e ai rispettivi universi) nell’emblematico finale. L’anno del film coincide con quello del referendum sul divorzio e precede di 7 quello sull’aborto. Questo, e molto altro, si riflette nelle caratterizzazioni dei personaggi (magnificamente resi da Mariangela Melato e Giannini, Giancarlo of course… ma non si sa mai, dato l’affollamento dei “jr”) e nei dialoghi, taglienti, caustici, non certo scotti come gli spaghetti... Nella prima ora si ride senza sosta (grazie al memorabile botta e risposta dei due protagonisti, che culmina in uno sfrenato scambio di “complimenti” sull’isola), poi il film vira su toni decisamente più drammatici (la rivincita) ed infine passionali (la seduzione). Colonna sonora firmata da Piero Piccioni (“Il caso Mattei”, “Il medico della mutua”, “Il disprezzo”) e vincitrice del David di Donatello. Qualche sforbiciata qua e là non avrebbe nuociuto ma lo script della stessa Wertmuller gira molto bene. Un film attualissimo, segno dell’immutabilità di fondo del nostro paese, in particolare di (mal)costumi e perbenismi tipici di certe fasce sociali.
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