Regia di Mario Soldati vedi scheda film
Il conte di Ventimiglia viene tradito dal suo capitano Van Gould e ucciso dagli spagnoli; i tre figli del conte vengono rapiti e mandati alle Antille, dove si uniscono a dei corsari e architettano la vendetta del padre.
Pellicola di avventure, azione, combattimenti all'arma bianca, eroi vendicativi; riassumendo: cappa & spada. Diretta da un regista tuttofare e sufficientemente esperto come Mario Soldati, I tre corsari è un'operina striminzita dal punto di vista meramente artistico, ma dotata di qualcosina di più del minimo sindacale in termini di appeal per l'intrattenimento del grande pubblico. Dietro c'è una produzione Ponti-De Laurentiis, ma la cosa non pare così evidente. Il film è tratto da un romanzo di Emilio Salgari con una sceneggiatura dalle nobili firme, triplici anche in questo caso: quelle di Ennio De Concini, di Age e di Scarpelli; se nel cast artistico spiccano i nomi di Ettore Manni, Renato Salvatori, Alberto Sorrentino, Barbara Florian, Marc Lawrence, Cesare Danova, Ignazio Balsamo e Ubaldo Lay, sono probabilmente di maggior risalto quelli che impegnano il cast tecnico: dalla colonna sonora di Nino Rota alla fotografia (in bianco e nero) di Tonino Delli Colli, dalle scenografie di Piero Gherardi e Flavio Mogherini al montaggio di Leo Cattozzo. In quello stesso 1952 Soldati girava altri due titoli, entrambi per genere affini a questo: Le avventure di Mandrin e Il sogno di Zorro, quest'ultimo comico. 3/10.
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