Regia di Don Bluth vedi scheda film
Ci sono storie e storie, e quella di Brisby è davvero speciale. Un film tenero ed appassionante, per chi sa ascoltare con la mente e con il cuore.
Ci sono storie e storie.
E quella di Brisby è davvero speciale.
Da bambino cercavo personaggi divertenti, buffi, vivaci o anche eroici nei cartoni animati. Quando poi passava in TV un vero "film di animazione" proprio non potevo crederci, mi riempivo di gioia ed entusiamo indescrivibili all'idea di poter assistere a un grande spettacolo, o addirittura vivere un sogno ad occhi aperti. Fantastiche vicende deliziavano me e mia sorella che ce ne stavamo lì, quasi estatici, ipnotizzati dal televisore. Che bello che era poi parlarne il giorno dopo a scuola con i compagni, alle elementari!
Sono ricordi di giorni lontani vissuti con la mente del bambino che ero. Momenti che, da tempo abbandonati nella memoria, sarebbero andati perduti se non mi fosse venuta la pazza idea di guardare questo film di animazione qualche tempo fa. Film che non avevo ancora visto in realtà, e che forse all'epoca della mia infanzia non era stato nemmeno trasmesso in TV. Più avanti poi lo avevo sempre tralasciato, considerandolo a priori un film infantile.
E invece a volte bisogna ricredersi.
Certe storie sono così semplici ed illuminanti, tenere ed avvincenti che non si può non amarle. Vedere Brisby ora che ragazzo non sono più, e riuscire ad apprezzarne la storia, le immagini, la musica e il messaggio è stata un'esperienza straordinaria, incredibilmente affascinante.
Un film con dei topi protagonisti... chi mai potrebbe anche solo lontanamente immedesimarsi?
Ma il bello del film è proprio questo, ci trascina nel mondo dei nostri odiati visitatori (all'epoca della mia infanzia qualche fastidio in casa lo davano, e in certi luoghi ancora oggi) insegnandoci a rispettare, osservare, addirittura amare la vita di creature così diverse eppure tanto vicine a noi.
Una storia ben congegnata, ancor meglio raccontata, dove ogni cosa, personaggio, scena ed emozione evocata sta bene così com'è, lì dov'è. Vi pare poco?
Una topolina si prende cura della sua famiglia tra varie vicissitudini, dopo la scomparsa del suo compagno in circostanze misteriose. Per proteggere i piccoli da una minaccia incombente dovrà chiedere aiuto a temibili ed inquietanti figuri.
Le perle del film
Brisby che cura il figlioletto malato
La tana del gufo
Le rivelazioni di Nicodemus (che la voce italiana di Giorgio Piazza rende ancora più toccanti)
La straordinaria colonna sonora
Quando si parla di famiglia, di affetti, di malattia o di morte, si può farlo in modo retorico, ridondante, persino stucchevole, come avviene in tante opere senz'anima che circolano, purtroppo, indisturbate. Oppure farlo come ci hanno insegnato i nostri nonni, che ci racconta(va)no le storie vere o immaginarie del loro tempo, per lasciare a noi nipoti un segno della loro presenza.
E così scopriamo che gli affetti, la famiglia, la dedizione alle piccole cose e soprattutto ai propri cari sono cose immutabili e inattaccabili a cavallo tra le varie epoche, e forse tra le poche che meritino davvero di essere vissute e ricordate, sempre.
La storia di Brisby ci riporta per assimilazione alla nostra condizione di uomini, stigmatizzando però il comportamento di quegli esseri umani che, "per semplice curiosità scientifica", maltrattano e torturano poveri animali indifesi. Un tema complesso e di difficile interpretazione quello della sperimentazione animale, che il film affronta con grande sensibilità.
Non è poco per questo genere di pellicola: avrà appassionato i ragazzi che hanno avuto la fortuna di vederlo ed ha tanto da dire ancora oggi, ai bambini e agli adulti.
Brisby e il Segreto di Nimh è un film tenero ed appassionante, per chi sa ascoltare con la mente e con il cuore.
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