Nel 1945 Taiwan torna alla Cina dopo la sconfitta giapponese e i nazionallisti di Chiang Kai Shek, cacciati dal continente, soffocano ogni movimento indipendentista. La storia è l'odissea di una famiglia composta dal padre e da quattro figli: il primo verrà ucciso dai trafficanti di droga, il secondo è disperso in guerra, il terzo viene imprigionato e torturato, il quarto è sordo e fa il fotografo. Leone d'oro a Venezia nel 1989, penalizzato dalla distribuzione nelle sale, il film ha una struttura antispettacolare ma di alta drammaticità: macchina fissa, niente primi piani, lunghe inquadrature, nessun didascalismo. Arduo, ma di innegabile fascino.
Hou Hsiao-hsien è fra gli autori più ostici che mi sia capitato di approcciare, caparbio nel marcare le distanze geografiche, culturali, stilistiche e financo poetiche del suo cinema. Servivano studi storici, letture critiche e molteplici visioni per giungere infine alla giusta consapevolezza ermeneutica. E signori... Città dolente è un capolavoro.
La storia della famiglia Lin sullo sfondo del dramma storico successivo alla liberazione di Taiwan dopo la Seconda Guerra Mondiale. Maestoso, impegnativo e con tempi narrativi molto ampi che richiedono un certo impegno. Non un film per tutti, ma da cui tutti possiamo trarre un insegnamento o una scena da ricordare.
Con la sua complessa struttura narrativa, il film racconta lo smarrimento e le contraddizioni di un Paese appena uscito dalla dittatura attraverso la drammatica storia di una famiglia. Epico e avvolgente, freddo e commovente al tempo stesso, ha un ritmo disteso, intenso ed essenziale ricco di vibrazioni e di trasalimenti
Voto 10/10 Il film di Hou Hsiao Hsien che, vincendo il Leone d’oro a Venezia nel 1989, rivelò in Occidente la statura artistica del regista e della cinematografia taiwanese. La trama ci racconta le vicende della famiglia Lin a Taiwan nell’immediato dopoguerra, quando l’isola passò dal governo giapponese a quello cinese e ci furono una serie di gravi rivolgimenti… leggi tutto
Ho una notizia buona e una cattiva. Quella buona è che con A City of Sadness il regista si allontana finalmente dal tema della crescita, protagonista della sua "trilogia della formazione" e del suo primo film autoriale, The Boys of Fengkuei. Quella cattiva è che adesso Hou non ha più alibi: non era la sceneggiatura a penalizzarlo. A City of Sadness racconta Taiwan negli… leggi tutto
Recensire un film complesso e multiforme quale "Città Dolente" di Hou Hsiao-hsien, riconosciuto a livello internazionale e premiato con il Leone d'Oro a Venezia, incensato e lodato dalla maggior parte della critica cinematografica, non è affatto semplice. E soprattutto diventa difficile trovare un "accordo" tra opinione personale e critica specializzata, in quanto non è…
Città Dolente nasce da un progetto di Hou Hsiao-hsien di ricostruzione della memoria storica del proprio paese, avviato quando a Taiwan, nel 1987, era stata finalmente abolita la legge marziale che fino ad allora aveva proibito, tra le tante, di trattare qualsiasi argomento attinente all’identità taiwanese, inclusiva dunque del ricordo della violenta repressione del decennio…
Se anche a voi piacciono le LOCANDINE, qui ne trovate "quasi" 140. Si alternano le mie preferite (ante 1960) alle più recenti e tutte riguardano film che hanno un solo elemento in…
Oggi, 31 agosto 2016, inizia ufficialmente la 73esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Un'edizione un po' particolare quest'anno. Infatti, l'intero Paese è ancora addolorato per il terremoto della…
Ho una notizia buona e una cattiva. Quella buona è che con A City of Sadness il regista si allontana finalmente dal tema della crescita, protagonista della sua "trilogia della formazione" e del suo primo film autoriale, The Boys of Fengkuei. Quella cattiva è che adesso Hou non ha più alibi: non era la sceneggiatura a penalizzarlo. A City of Sadness racconta Taiwan negli…
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
Voto 10/10 Il film di Hou Hsiao Hsien che, vincendo il Leone d’oro a Venezia nel 1989, rivelò in Occidente la statura artistica del regista e della cinematografia taiwanese. La trama ci racconta le vicende della famiglia Lin a Taiwan nell’immediato dopoguerra, quando l’isola passò dal governo giapponese a quello cinese e ci furono una serie di gravi rivolgimenti…
Un po' come nel 1950 Rashomon, al Festival di Venezia, rivelò il cinema orientale - anzi, giapponese - all'Occidente, Città dolente, nel 1989, sempre a Venezia, fece scoprire la cinematografia taiwanese al "grande" pubblico. Un affresco complesso e stratificato, che mi ha ricordato il capolavoro di Angelopoulos, La recita, nel voler unire un approccio moderno dello stile con l'analisi storica…
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Hou Hsiao-hsien è fra gli autori più ostici che mi sia capitato di approcciare, caparbio nel marcare le distanze geografiche, culturali, stilistiche e financo poetiche del suo cinema. Servivano studi storici, letture critiche e molteplici visioni per giungere infine alla giusta consapevolezza ermeneutica. E signori... Città dolente è un capolavoro.
commento di Inside manUn'opera molto impegnativa, con un incedere lento, che riesce a rappresentare con la giusta efficacia gli anni più duri della storia di Taiwan.
leggi la recensione completa di darkglobeLa storia della famiglia Lin sullo sfondo del dramma storico successivo alla liberazione di Taiwan dopo la Seconda Guerra Mondiale. Maestoso, impegnativo e con tempi narrativi molto ampi che richiedono un certo impegno. Non un film per tutti, ma da cui tutti possiamo trarre un insegnamento o una scena da ricordare.
leggi la recensione completa di Gabriele_TCon la sua complessa struttura narrativa, il film racconta lo smarrimento e le contraddizioni di un Paese appena uscito dalla dittatura attraverso la drammatica storia di una famiglia. Epico e avvolgente, freddo e commovente al tempo stesso, ha un ritmo disteso, intenso ed essenziale ricco di vibrazioni e di trasalimenti
commento di (spopola) 1726792è capolavoro assoluto ****
commento di LS