Sono dieci anni che Frenhofer non dipinge più; e l'ultimo quadro, quello per cui aveva posato sua moglie Liz, è rimasto incompiuto. Ora però nella sua residenza di campagna arriva Marianne, che gli permetterà di portare a termine l'opera.
Note
Versione "corta" - montata in maniera assai differente - del film presentato (e premiato) a Cannes '91, della durata di quattro ore. L'elaborata gestazione del dipinto, paradigma dell'essenza stessa dei processi creativo-espressivi, funge anche da "motore" dei rapporti fra i personaggi, per i quali Rivette può contare sul magnifico "underplaying" di Piccoli e Birkin e sulla fredda, ostentata nudità della Béart.
Il film è una riflessione sulla creazione artistica e le sue difficolta, ma soprattutto sui rischi che esige. Emmanuelle Béart recita per gran parte del film nuda è veramente bravissima.
È un film di grande impegno per Rivette ed è senz'altro una delle sue opere migliori. Presentato al festival di Cannes, ottenne il Gran premio della Giuria mentre la Palma andò a Barton Fink dei Coen, suscitando la delusione di Rivette. Mi sono procurato l'edizione originale di quattro ore, mentre quella ridotta e distribuita in Italia ho preferito non vederla. È un… leggi tutto
Un anziano artista cerca di portare a termine con una nuova modella, esortata a prestarsi al gioco dal fidanzato (aspirante artista anche lui), il ritratto di sua moglie lasciato incompiuto anni prima. Riflessione intorno all’opera d’arte, ai suoi rapporti con la vita (la moglie non prende benissimo il fatto di vedersi sostituita), alle manipolazioni compiute da chi è già arrivato su chi… leggi tutto
Ambizioso ed involuto sono due aggettivi che si adattano all'intera carriera di Rivette e che qui si confermano saldamente: il regista trae infatti questa Bella scontrosa da un'opera di Balzac (Il capolavoro sconosciuto, 1831) e scrive attorno al testo ottocentesco una sceneggiatura moderna, ricca di riferimenti originali, insieme a Pascal Bonitzer e Christine Laurent. La prima versione del film… leggi tutto
Monsieur Cinéma. Così, da una ventina d’anni, la critica francese aveva cominciato a chiamare Michel Piccoli. Signor Cinema, certo, ma mi prendo la libertà di completare l’appellativo…
Bah insomma, stilare una classifica dei preferiti non è mai più di un gioco; per ora ho tirato fuori i primi titoli che mi son venuti in mente, pare sia un metodo psicologicamente valido. OK, dopo i primi…
Gli anni '90 sono stati un decennio proficuo per quanto riguarda il cinema, molti dei migliori registi di oggi hanno visto la luce proprio in quel periodo e molti altri, già all'attivo da parecchio tempo, hanno…
E' scomparso ieri, a 87 anni, il regista francese Jacques Rivette e mi sembrava doveroso dedicargli una playlist. Per quanto meno noto e celebrato di Truffaut, Godard, Rohmer o Resnais, Rivette era comunque noto ai…
È un film di grande impegno per Rivette ed è senz'altro una delle sue opere migliori. Presentato al festival di Cannes, ottenne il Gran premio della Giuria mentre la Palma andò a Barton Fink dei Coen, suscitando la delusione di Rivette. Mi sono procurato l'edizione originale di quattro ore, mentre quella ridotta e distribuita in Italia ho preferito non vederla. È un…
CONTIENE ANTICIPAZIONI - E' un film interessante, che si presta a molte riflessioni. Il tema centrale è forse il tentativo del pittore - e forse dell'artista in generale - di raggiungere nei suoi quadri la verità delle cose, l'essenza della persona rappresentata. Queste sono realtà sfuggenti e fragilissime, che possono essere carpite raramente e solo dopo molti tentativi. Forse non sono…
Ambizioso ed involuto sono due aggettivi che si adattano all'intera carriera di Rivette e che qui si confermano saldamente: il regista trae infatti questa Bella scontrosa da un'opera di Balzac (Il capolavoro sconosciuto, 1831) e scrive attorno al testo ottocentesco una sceneggiatura moderna, ricca di riferimenti originali, insieme a Pascal Bonitzer e Christine Laurent. La prima versione del film…
Sarà pure interessante dal punto di vista artistico, ma è un mattone unico, non voglio pensare a chi si è sorbita la versione lunga di 4 ore. Quasi due ore per aspettare che ad un artista gli venga l'ispirazione? Diciamo che è una concezione dell'estetica che non condivido.
Un anziano artista cerca di portare a termine con una nuova modella, esortata a prestarsi al gioco dal fidanzato (aspirante artista anche lui), il ritratto di sua moglie lasciato incompiuto anni prima. Riflessione intorno all’opera d’arte, ai suoi rapporti con la vita (la moglie non prende benissimo il fatto di vedersi sostituita), alle manipolazioni compiute da chi è già arrivato su chi…
Cinema e pittura condividono lo stesso paradosso espressivo: fare di uno spazio chiuso (il quadro) il luogo della rivelazione permanente. Piccole illusioni di infinito. NB- Questa è una playlist a sei mani: Jay…
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Commenti (3) vedi tutti
Voto 6. [18.05.2011] versione integrale
commento di PPIl film è una riflessione sulla creazione artistica e le sue difficolta, ma soprattutto sui rischi che esige. Emmanuelle Béart recita per gran parte del film nuda è veramente bravissima.
commento di IGLIun film di cul ben torniti che non inquadra i quadri ma li mura e che fa questo perche' alla produzione non piacevano. 7,5
commento di teresa80