Regia di Maurizio Ponzi vedi scheda film
Quanto tempo è passato dall'epoca dei panni
veloci, le sei buche, le bocce d'avorio che quando
cozzavano producevano il tipico "STOC", quando
il grande Marcello Lotti deliziava i club lungo lo stivale
con i suoi colpi da genio; che tenerezza vedere Nuti
non ancora pervaso da incurabile megalomania e
narcisismo nella fase di crescita artistica più importante
della sua disgraziata carriera: il personaggio del
"Toscano" gli calza addosso come un guantino da
gorizianista, il suo carattere sta in perfetto equilibrio
fra lo stile surreale dei Giacattivi e quello più personale,
sboccacciato e spesso inappropriato che segnerà
la sua carriera solista; è bello rivedere un'attrice
attraente e verace come Giuliana De Sio in un
ruolo così interessante e ricco di spunti: gira in
impermiabile suonando il sax nei locali notturni
e non rinuncia a scommettere tutto quando è il
momento culminante.
Sfruttando al meglio una sceneggiatura vivace
e senza falle Ponzi è riuscito ad amalgamare
perfettamente il romanticismo, il jazz e il mondo
subdolo ma irresistibile della stecca all'italiana
tanto è vero che il film ancora oggi regge alla
grande suscitando quelle risate genuine che il
suo protagonista farà sempre più fatica a riprodurre.
"Io Chiara e lo Scuro" rimane un cult della commedia
anni ottanta, e può essere considerato fatti i debiti
rapporti "The Hustler" de nojaltri, non è un caso che
Chiara dica a Francesco "ASSOMIGLI A PAUL NEWMAN".
Mitico Scuro! La sua arte rivive in questo film.
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