Regia di Luca Davan (Mario Forges Davanzati) vedi scheda film
L'unica cosa divertente (si fa per dire) è il titolo di questo film, che doveva costituire il trampolino di lancio per Lino Banfi. Questi, infatti, si mette completamente in gioco, addirittura esponendosi con il proprio nome anagrafico. Il buon Lino ce la mette davvero tutta: accenna perfino uno "striptìsolo" a beneficio di una mantide messagli alle costole dal malvivente Zoppas. Purtroppo nel film non funziona niente: né Banfi né Giuffrè né la Coluzzi e tantomeno la coppia di criminali maldestri, formata da Sal Borgese e Alessandro Perrella, fa mai ridere. E non risulta divertente neanche il mattocchio Alfonso Tomas, qui nella parte del "cervello elettronico". L'unica cosa (involontariamente) comica, scaturita da questo film, è la recensione di Mereghetti, il quale, nonostante l'evidenza del titolo, scrive: «...un maldestro carabiniere (Banfi) è degradato dopo ogni impresa, fino ad essere espulso dall'Arma». Poteva essere il caso di vedere il film, prima di recensirlo.
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