Regia di Stanley Donen vedi scheda film
Una celebre attrice teatrale e un diplomatico hanno una relazione che lei crede adulterina: infatti lui le ha detto di essere sposato, per evitare di compromettersi troppo. Scintillante commedia degli equivoci ambientata nell’alta società, che se non fosse per i numerosi accenni alla NATO si sarebbe potuta benissimo svolgere negli anni ’30, il periodo d’oro della sophisticated comedy; ma è un film senza tempo, impreziosito dalla regia di Stanley Donen e dalle interpretazioni di Cary Grant e Ingrid Bergman, con personaggi di amabile futilità e uno sguardo disincantato, per non dire cinico, sul matrimonio (“Come osa fare l’amore con me senza essere sposato?”). Il meccanismo verrà moltiplicato nel successivo Sciarada, dove Grant ripeterà a Audrey Hepburn di essere sposato in ognuna delle identità di volta in volta assunte, ma sempre precisando di essere in attesa di divorzio. Nella seconda parte, quando i nodi vengono al pettine, scatta il desiderio di vendetta della donna ferita, che progetta di mostrarsi a sua volta fedifraga con la complicità inconsapevole di un ex spasimante: alla fine l’amore trionfa, come impongono le regole del genere, ma qui si riesce a farlo trionfare in modo incredibilmente complicato.
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