Regia di Mariano Laurenti vedi scheda film
Perseverare nell'errore è grave (addirittura diabolico, un motto dice). Dopo il tragico esordio sullo schermo (due anni prima, ad opera di P. G. Ferretti) del personaggio del sergente squilibrato e cerebralmente ipodotato, vi si poteva giustamente porre una pietra sopra e fingere che non fosse successo nulla. Così invece non è stato, ed è intervenuto perfino Laurenti, autorità nel campo del trash-demenziale-volgarotto di quegli anni, per riportare 'in auge' le gesta del Rompiglioni. Pazienza, però che peccato vedere sprecato così il buon talento comico di Franchi, che ancora una volta senza Ingrassia pare piuttosto moscio. Peraltro qui il buon seguito di caratteristi del primo Rompiglioni è svanito, anche se fra le macchiette compare Saro Urzì, altro spreco notevole. Inutile sottolineare la dozzinalità di storia, battute, scene, personaggi, produzione.
Il sergente Rompiglioni irrompe in una base Nato e semina scompiglio fra soldati e superiori, si innamora di un'ufficiale americana di colore, compromette i rapporti con la Cia, scambia informazioni con i nemici per una pizza... e infine viene degradato a caporale.
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