Regia di Anthony Mann vedi scheda film
Vita e avventure di Yancey Cravat (e della devota moglie, che lo ha sposato contro il parere dei suoi) tra fine ’800 e inizio ’900: abortito il progetto di diventare coltivatore per la vendetta di una ex, che gli ha sottratto l’appezzamento di terreno da lui desiderato, si orienta verso il giornalismo. Pochissime emozioni disseminate qua e là in un film prolisso e slabbrato. Maria Schell funziona abbastanza bene ma Glenn Ford, a parte Quel treno per Yuma, ha sempre l’aria un po’ troppo rassicurante e qui è particolarmente melenso: si cerca di “sporcarne” un po’ il personaggio, ma ciò che risulta è solo una storiella edificante. Cosa strana, per l’autore di Là dove scende il fiume e Lo sperone nudo.
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