Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Il gioiello più riuscito fra i tanti della commedia all’italiana, appartiene alla speciale categoria degli orologi di precisione. No, non sono del tutto impazzito; mi riferisco alle pellicole dove le varie componenti si sviluppano senza protagonismi, si incastrano e compenetrano silenziosamente, creando un meccanismo talmente impeccabile da essere percepito semplice, a volte persino superficiale. Rivedendo questi film più volte, non si viene colti da stanchezza ma al contrario, si “osserva crescere una melodia filmica” ottenuta dall’esemplare fusione degli elementi, si avverte la sublimità d’insieme. Ne “I soliti ignoti” si tratta in sostanza di una compiuta alchimia di divertissement e commedia dell’arte, ritratto d’ambiente e definizione dei caratteri, ritmo narrativo e denuncia, messa in scena con maestria tipicamente artigianale dal regista (nel senso più elogiativo del termine), con sincronismo perfetto dalla sceneggiatura, con livelli interpretativi di gruppo mai più raggiunti nella commedia all’italiana. Altri esempi della suddetta categoria a me cara, “Il cielo può attendere”, “Un uomo tranquillo”, “Intrigo internazionale”, “Hannah e le sue sorelle”. Monicelli è da consacrare finalmente fra i grandi autori del nostro cinema insieme ai Fellini, De Sica, Antonioni ecc.
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