Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Un film che quando è uscito avevo 13 anni e da allora si comprende come io lo abbia potuto e voluto vedere più di una volta, tante volte, e questo senza mai stancarmi.
Rivedendo ancora una volta oggi questo film non posso che confermare un mio giudizio più che positivo. Tratto da una novella di Italo Calvino, è un capostipite della commedia italiana, diciamo "italiana" solo perchè il cast di attori e il regista sono italiani ma direi che ha un valore di livello internazionale.
E' un caposcuola della commedia italiana che conserva gli aspetti del neorealismo, trattando nel sociale della povera gente comune temi anche drammatici con ironia e umorismo. Alcuni critici considerano questo film anche un capostipite del "caper movie" (genere di giallo su grandi colpi e rapine) e in verità si possono trovare molte analogie, sia pure in chiave caricaturale, con il film "Rififi", noir francese uscito tre anni prima nel 1955. Lo stesso Monicelli aveva indicato come titolo provvisorio del suo film quello di "Rifufù", titolo con il quale il film fu effettivamente presentati n Spagna. In Italia il film avrebbe dovuto uscire con il titolo "Le Madame" ma questo titolo fu censurato evocando il termine con il quale la criminalità organizzata indicava la polizia.
Alla sua uscita il film ebbe qualche critica vedendosi un cast di attori già impegnati in ruoli apparentemente più elevati, vedi tra gli altri Gasmann e Mastroianni, ridursi al ruolo di personaggi giudicati farseschi. Solo successivamente venne colto il valore di questo film ed il ruolo dei suoi personaggi come protagonisti della realtà a volte amara della piccola criminalità nel contesto della Roma povera del dopoguerra, in un'epoca di transizione verso i miti di un ricercato benessere dei decenni successivi.
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